Questo l’obiettivo dell’interpellanza presentata dal Consigliere regionale Lorenzo Berardinetti che spiega:
“Questa iniziativa nasce dalla volontà di garantire in Abruzzo l’esenzione del ticket per gli esami strumentali delle donne riconosciute positive ai test. La mutazione di geni che favoriscono l’insorgenza di tumori ovarici riguarda soprattutto le donne già colpite o con una storia eredo-familiare.
E’ determinante, dunque, sia a livello di prevenzione oncologica che di terapia medica, sottoporsi a test genetico per verificare se si è portatrici di una mutazione di questi geni. Lo screening, in tal senso, è strategico per ridurre i rischi.
Le regioni Lombardia ed Emilia-Romagna ad esempio – continua Berardinetti – hanno adottato un programma per la prevenzione e la sorveglianza del rischio eredo-familiare del carcinoma mammario, attraverso linee guida che conducono all’individuazione delle donne a rischio e all’attuazione di strategie specifiche. In programma prevede anche, in caso di positività al test, l’esenzione dal ticket. Veneto e Piemonte hanno già deciso di seguire la strada di Lombardia ed Emilia-Romagna.
In Abruzzo, secondo le stime più recenti, sono oltre 6.000 le donne colpite dalla malattia, un’incidenza influenzata pesantemente dallo stile di vita.
In alcune zone l’incidenza è in linea con quella nazionale anche se, negli ultimi tempi, si registra un aumento della patologia, con diversi casi di tumore alla mammella.
Per questi motivi –spiega Berardinetti – ho aderito alle iniziative di sensibilizzazione sul tema da parte dell’Associazione ” I Girasoli” presieduta da Benedetta Cerasani e, raccogliendo le esigenze emerse in tali incontri, ho chiesto all’Assessore alla Programmazione Sanitaria, Silvio Paolucci, quali azioni e quali misure intende adottare al fine di favorire l’attuazione di programmi di sorveglianza specifici per le donne portatrici di mutazioni genetiche volti alla diagnosi precoce e alla prevenzione dell’insorgenza dei tumori.
Inoltre -conclude Berardinetti – ho chiesto di assicurare su tutto il territorio regionale l’esclusione dalla compartecipazione alle spese per le prestazioni di specialistica ambulatoriale correlate alla prevenzione dell’insorgenza del tumore della mammella o dell’ovaio.”