Pescara. “La struttura della Direzione agricoltura si sgretola ancora di più. Veramente singolare ed inspiegabile l’ultima decisione assunta dal Direttore del Dipartimento Politiche agricole dott. Antonio Di Paolo della Regione Abruzzo dove attraverso una propria circolare, pubblicata anche sul sito, riduce drasticamente gli orari di apertura degli uffici della Direzione al pubblico”.
Questa la denuncia del Presidente della Commissione vigilanza e Consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, che sottolinea come “tale assurda decisione danneggia e mette ulteriormente in seria difficoltà gli operatori e tecnici del settore che avranno solo due ore al giorno, dal lunedì al giovedì, per recarsi presso gli uffici di Pescara dell’agricoltura.
Un provvedimento che la dice lunga della confusione che regna presso il Dipartimento dell’agricoltura della Regione Abruzzo. Dimostra soprattutto di non avere contezza delle problematiche del settore e rispetto delle oltre 63.000 aziende agricole grandi, medie, piccole e finanche micro che hanno necessità di avere costantemente contatti diretti con gli uffici regionali per i diversi obblighi o procedure da svolgere.
Dopo le assurde disposizioni di accentrare tutto presso gli uffici di Pescara adesso paradossalmente si crea ulteriormente danni alle spalle degli agricoltori e operatori del settore”.
“È del tutto evidente – continua Febbo – come in questa maniera vi sono solo complicazioni e disagi per gli operatori e imprenditori del settore primario che devono organizzarsi per tempo per raggiungere la sede di Pescara soprattutto coloro che impiegano più di un ora di viaggio e che si trovano nelle aree montane interne.
La riduzione indiscriminata dei giorni e degli orari di apertura al pubblico degli uffici della Direzione agricoltura comporta inoltre seri problemi agli utenti e tecnici che, specialmente a ridosso delle scadenze dei bandi, sono costretti a usufruire della disponibilità di solo due ore giornalieri degli uffici”.
“Pertanto – conclude Febbo – ritengo che la riduzione dell’apertura degli uffici di Pescara non tiene in considerazione le vere esigenze del territorio ed è l’ennesimo segnale di quanto denunciato, ossia una ristrutturazione concepita e fatta male che adesso ricade direttamente sul mondo agricolo”.