L’Aquila. La sesta sezione penale della Cassazione ha posto fine vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’aquilano Giulio Petrilli, che fu condannato ad otto mesi di carcere senza condizionale per aver ridotto,
da presidente dell’Aret (azienda regionale per l’edilizia e il territorio) l’indennità del direttore da 110.000 a 39.000 euro annui, e per aver stabilizzato cinque dipendenti.
La corte ha annullato la sentenza di condanna per prescrizione, accogliendo le argomentazioni dell’avvocato Francesco Camerini, legale di Petrilli.
Lo stesso ha ripercorso la vicenda che l’ente in seguito alle decisioni del presidente, ha nei fatti risparmiato e operato in modo trasparente e costruttivo.
Questo commenta Piergiovanni Battibocca (promotore dell’appello per Giulio Petrilli sulla piattaforma change.org ) rappresenta il giusto coronamento di uno sforzo collettivo rappresentato dalle firme di sostegno di ben 273 giusti che hanno sottoscritto il loro nome sulla petizione avviata solo 3 mesi fa e, che in una manciata di settimane ha trovato il consenso e la adesione di illustri personalità e tredici consiglieri del Comune dell’Aquila di varie formazioni politiche.