L’iniziativa era stata preannunciata nelle scorse settimane e oggi gli esecutivi unitari Cgil, Cisl e Uil Abruzzo hanno approvato il documento contenente il decalogo delle priorità da portare avanti.
“L’emergenza del terremoto e delle calamità naturali – affermano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Sandro Del Fattore, Maurizio Spina e Michele Lombardo – richiedono azioni urgenti delle istituzioni, ma anche interventi di prospettiva per uno sviluppo equilibrato del territorio che eviti lo spopolamento delle aree interne.
La Regione Abruzzo, inoltre, deve essere incalzata nell’attuazione degli atti di programmazione già emanati in diversi settori di intervento: Masterplan, Patto per l’Abruzzo, Carta di Pescara, riqualificazione del sistema socio sanitario, politiche attive del lavoro, ammortizzatori sociali.
La situazione occupazionale, lo stato dei servizi socio sanitari, lo sviluppo economico della nostra regione richiedono un cambio di passo della politica regionale”.
I sindacati hanno quindi proposto un decalogo di dieci priorità, “non esaustive”, dei problemi da affrontare e degli obiettivi da perseguire.
Il decalogo costituisce la “base della ‘Vertenza Abruzzo'” e su tali punti si svilupperà il confronto con la Regione Abruzzo accompagnato da “azioni di mobilitazione sui singoli temi”. “Si acuisce la spinta temibile allo spopolamento delle aree interne”, mentre “la lieve ripresa rischia di affievolire la sua capacità di tenuta”, si legge nella premessa del documento.
Il decalogo prevede, tra l’altro, interventi in materia di politiche di programmazione, attività produttive e lavoro, contrasto alla crisi, aggiornamento della strumentazione di politica industriale, fiscalità regionale, sanità e sociale, integrazione socio-sanitaria e adeguamento delle risorse.
Obiettivo di Cgil, Cisl e Uil è quello di “determinare una svolta che produca risultati concreti, a partire dalle priorità individuate, nonché su tutti i problemi in campo, quelli provocati dall’emergenza e quelli di carattere economico-sociale, difesa e allargamento dell’occupazione”.