Il testo, cofirmato fra gli altri dall’Assessore Dino Pepe e dai Consiglieri Berardinetti, Paolini, Monaco, Sospiri e Di Dalmazio, intende intervenire sulla delicata questione dell’applicazione al demanio marittimo della Direttiva Servizi, più nota come Direttiva Bolkestein, garantendo da una parte l’uniformità di applicazione della norma su tutto il territorio regionale e dall’altra la tutela del legittimo affidamento delle concessioni demaniali ai soggetti economici che ne erano titolari prima del 2010.
Il progetto di legge verrà ora discusso in aula dal Consiglio Regionale, alla prima occasione opportuna. “È un primo risultato importante per un settore che attendeva da mesi una presa di posizione da parte della politica”, ha dichiarato Monticelli. “Fa particolarmente piacere che l’iter del provvedimento sia stato largamente condiviso anche da una parte dell’opposizione, oltre che dalle associazioni di categoria”.
“Un progetto di legge significativo ma non risolutivo perché a forte rischio impugnativa”. E’ quanto hanno dichiarato i Consiglieri regionali Lorenzo Sospiri (Forza Italia) e Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro) a margine dei lavori della Commissione Agricoltura, Sviluppo economico e Attività Produttive nel corso della quale è stato approvato il progetto di legge proposto da Luciano Monticelli sulle concessioni balneari. “Il nodo della questione – hanno sottolineato Sospiri e Di Dalmazio – è relativo alla cosiddetta direttiva Bolkestein ed è una questione di straordinaria urgenza e necessita di una soluzione immediata sulla quale il governo nazionale sta accusando intollerabili ritardi. Abbiamo sottoscritto anche questo progetto di legge allo scopo di non dividerci su un tema così delicato.
Infatti l’Ufficio legislativo del Consiglio regionale ha ritenuto che i progetti di legge presentati, il nostro e quello della maggioranza, non fossero compatibili e quindi risultasse impossibile arrivare a un testo che sintetizzasse entrambi. Siamo estremamente convinti – concludono i consiglieri del centrodestra – che la nostra proposta fosse molto più efficace in quanto corresse meno rischi a differenza di quello approvato oggi in Commissione, di essere giudicata incostituzionale”. L’auspicio è che nelle more del dibattito in aula possano giungere finalmente delle novità dal governo nazionale in modo da poter integrare il testo e scongiurare i rischi di impugnativa.