“Sanatorie a go-gò in caso di lavori avviati senza pareri”: a lanciare l’allarme è il Forum abruzzese per i diritti dell’acqua, secondo il quale “su decine di progetti come la Cava di Popoli (in foto) oppure gli impianti di rifiuti di Aielli e Rosciano salterebbe la fase di partecipazione dei cittadini”.
Per il forum ambientalista, “i cantieri aperti senza V.I.A. oppure con V.I.A. annullata dal T.A.R. potranno andare avanti lo stesso. Un’offesa allo stato di diritto”. Tra le novità indigeste dagli ecologisti quelle che prevedono la selezione dei membri della Commissione Via senza concorso e la nomina diretta da parte del ministro anche dei funzionari istruttori.
Il forum, che sta già raccogliendo adesioni da decine di associazioni per presentare un dossier con tutti i dettagli del Decreto da rivedere, chiede che “la Regione Abruzzo si opponga in conferenza Stato-regioni”, e che “i parlamentari abruzzesi lo cambino radicalmente”.
“Il Decreto”, sostiene il Forum H2o, “prevede di poter accedere in qualsiasi momento e per qualsiasi tipologia di opera alla V.I.A. in sanatoria. Addirittura si prevede la possibilità di continuare i lavori anche se scoperti a realizzare un progetto (una cava, un gasdotto ecc.) senza V.ia oppure quando il parere Via, se esistente, è stato sospeso o annullato del Tar. Cioè un bel giorno la piattaforma di Ombrina poteva arrivare, iniziare a scavare e, se priva di Via al Ministero dell’Ambiente avrebbero fatto a Rockhopper un buffetto chiedendo di fare la Via Nel frattempo poteva continuare pure a scavare!”.
Una situazione che stravolgerebbe l’attuale iter, teso a una partecipazione popolare per la presentazione di osservazioni a tutela dell’ambiente e del paesaggio. “Quindi chiunque può iniziare a cavare o costruire una centrale termoelettrica o un inceneritore senza Via”, incalzano gli ambientalisti, “Se ti beccano ti danno 1 mese di tempo (o anche 10 anni; non è specificato il tempo limite) per presentare la Via Nel frattempo un funzionario del ministero o della regione potrà decidere se far andare comunque avanti il cantiere! Infatti è stata eliminata completamente la fase di partecipazione per i cittadini, che oggi hanno 45 giorni per presentare le osservazioni. Avverrà solo la pubblicazione sul Web dello scarno documento di studio preliminare ambientale da parte del proponente, senza ulteriori elaborati. Da quel momento entro 60 giorni l’ente competente si deve esprimere. Lo potrà fare anche dal giorno stesso del deposito, privando ogni possibilità per i cittadini di dire anche ‘a’! A quel punto rimarrebbe solo il Tar, peraltro sempre con la possibilità di vedere proseguire i cantieri anche in caso di vittoria davanti al tribunale!”.