Nell’interrogazione depositata a palazzo Madama i due esponenti Pd sottolineano che in seguito alla riorganizzazione decisa da Trenitalia, società a capitale interamente pubblico, “l’Abruzzo risulta, di fatto, menomato di una quota rilevante del servizio di trasporto ferroviario nazionale”, ricordando al tempo stesso che “per la tratta adriatica non sono stati effettuati investimenti per l’istituzione di treni ad alta velocità, né sono programmati investimenti nel futuro. Risulta, anzi, che la proposta di regolamento europeo, relativo al prolungamento a Sud del corridoio baltico-adriatico, prevede investimenti nei prossimi anni da Helsinky fino a Ravenna, tagliando fuori, forse per decenni, l’Abruzzo e le altre regioni meridionali adriatiche del servizio dell’alta velocità”.
Accanto ai tagli ed alla criticità nella prospettiva, Legnini e Lusi ricordano come nel dossier “Pendolaria” redatto da Legambiente l’Abruzzo risulti “la regione ad avere il tariffario più alto di tutte le regioni italiane con un rincaro dei biglietti fino al 25% a fronte di un taglio del 10% sui servizi”. Per questo e per altre ragioni indicate nell’interrogazione allegata i due senatori democratici chiedono al governo italiano di valutare se “sollecitare una revisione delle scelte fatte dalla società Trenitalia, considerate le negative ripercussioni su tutto il sistema di trasporto ferroviario nazionale, sulla qualità dello stesso, tenuto conto dell’interesse pubblico a collegamenti ferroviari efficienti e dei disagi degli utenti” e alla luce “del contratto che disciplina il complesso delle obbligazioni tra i Ministeri e la società Trenitalia aventi ad oggetto ‘i servizi di trasporto ferroviario passeggeri di interesse nazionale’, i quali secondo tale contratto sono sottoposti a ‘regime di servizio di pubblica utilità’. Legnini e Lusi chiedono ai ministri di verificare “che le percentuali di incremento tariffario applicabili all’utenza siano conformi a quanto previsto dal contratto di servizio per il periodo 2009/2014” e controllare “l’adeguatezza del materiale rotabile, anche sotto il profilo della sicurezza dello stesso, nonché appurare se e quante stazioni ferroviarie versino in uno stato di degrado, indicando quali iniziative intendano assumere ove ravvisino profili di responsabilità della società Trenitalia e le misure necessarie per farvi fronte”.
“La Regione Abruzzo sta dimostrando di non essere in grado di tutelare il territorio dai tagli” spiegano i due senatori, “ed è per dare più voce agli abruzzesi che abbiamo deciso di portare il caso in parlamento e chiedere un intervento deciso del governo. E’ necessario riqualificare il sistema di trasporto pubblico locale abruzzese anche attraverso un programma straordinario di investimenti nelle infrastrutture, con una programmazione rigorosa dell’utilizzo delle risorse finanziarie regionali, nazionali ed europee a disposizione per le politiche di settore al fine di garantire ai cittadini abruzzesi un sistema ferroviario sicuro, moderno, competitivo”.