In generale, l’Italia occupa le parti basse della graduatoria, ma in particolare, l’Abruzzo, al 198° posto.
Quali le criticità che ci hanno fatto meritare tale posizione? Bassa qualità delle istituzioni e insufficiente dotazione infrastrutturale, poca innovazione, ecc.
Unica nota positiva: la Sanità (ma chissà se i cittadini abruzzesi saranno d’accordo?).
L’Abruzzo risulta quasi sempre “meno competitivo” rispetto ad un gruppo di 15 “peer regions” (cioè regioni con caratteristiche analoghe), caratterizzate da più o meno identici livelli del PIL per abitante, ma più performanti.
Ad esempio il Kent (UK) ha un IRC di 80,5 (su una scala da 0 a 100) contro il 32,7 dell’Abruzzo. La Castilla y Leon (SP), l’ultima delle 15 peer regions, ha pur sempre un IRC di 36,8.
Un analisi che, come sottolinea Mauro Vanni, esperto in politiche comunitarie, che ha pubblicato lo studio sul suo profilo linkedin e facebook – dovrebbe aiutare i nostri decisori politici ad adottare manovre correttive.
L’intero rapporto è visionabile su http://ec.europa.eu/regional_policy/en/information/maps/regional_competitiveness/#2