“Ma ancora oggi” sottolinea il politico, “nonostante i lavori dell’autoporto siano stati completati da anni, non è stata formalizzata nessuna forma di gestione, con la conseguenza che gli impianti sono soggetti ad avaria ed esposti persino ad atti di vandalismo. D’altro canto, è sopravvenuta la legge nazionale n. 122/2010, per la quale i comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti, quindi anche quello di San Salvo, non possono costituire apposite società”.
Per questo motivo, assieme al collega Nicola Argirò (Pdl), Palomba ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale, “affinché ci dica che cosa intende fare la giunta per affidare la gestione dell’autoporto di San Salvo, condizione imprescindibile per un rilancio dell’economia. E’ necessario trovare una rapida soluzione per consentire la piena funzionalità dell’autoporto ed evitare che sia l’ennesima cattedrale nel deserto, magari anche prevedendo lo strumento del project financing per consentire l’apporto dei privati”.