L’Aquila. Il Presidente della Commissione di Vigilanza e Consigliere regionale Mauro Febbo (FI) interviene all’indomani delle notizie relative alle indagine sull’attribuzione del finanziamento per la riqualificazione del parco comunale Villa delle Rose di Lanciano.
“A conferma di ciò che da tempo provo a far capire agli abruzzesi e, soprattutto, a questo esecutivo regionale – commenta Febbo – oggi arriva un’inchiesta della Magistratura che intende fare chiarezza sui contenuti procedurali e amministrativi degli atti adottati dalla stessa Giunta.
All’indomani dell’approvazione della Delibera numero 367 del 3 giugno 2016, precisamente il 16 giugno, unitamente all’onorevole Fabrizio Di Stefano e al candidato sindaco di Lanciano, Enrico D’Amico, abbiamo fatto una conferenza stampa proprio per denunciare il contenuto di una Dgr dove di fatto non vi era né il parere di bilancio, né l’impegno di spesa, ma cosa più grave, il progetto del Central Park era demandato al direttore generale per la cantierabilità”.
“La preoccupazione – spiega Febbo – era, ed è, dettata proprio dal leggere decine e decine di Delibere di Giunta dove mancano gli impegni di spesa del settore Bilancio che rendono praticamente gli atti amministrativi fumo e di difficile, se non impossibile, copertura finanziaria, senza dimenticare che alle stesse non viene data la pubblicità che norme e regolamenti impongono.
Il 16 giugno a Lanciano si era voluto sottolineare un vizio legislativo e amministrativo riscontrato in quel provvedimento così come era stato fatto in tante altre precedenti occasioni dal sottoscritto”.
“Quindi – conclude Febbo – adesso dalle figure di spicco del Partito Democratico, come il Sindaco Pupillo, l’Assessore Paolucci e il Consigliere regionale Camillo d’Alessandro, che avevano intenzione di realizzare una statua di pinocchio a futura memoria proprio all’interno del parco, mi aspetto quantomeno delle scuse ufficiali rivolte sia a coloro che erano presenti a quella conferenza stampa sia a tutti i lancianesi che oggi dovranno prendere semplicemente contezza di chi è il vero pinocchio”.
M5S: ‘Regione merita classe politica onesta’
“Non c’è pace per la Regione Abruzzo. Dopo il presidente Luciano D’Alfonso, indagato nell’ambito dell’inchiesta su alcuni appalti gestiti dalla Regione, ora finiscono indagati anche i tre assessori Silvio Paolucci, Marinella Sclocco e Dino Pepe, con l’accusa di falso ideologico.
Naturalmente attendiamo che l’inchiesta faccia il suo corso, ma intanto torniamo a ripetere che l’Abruzzo ha bisogno di una classe politica all’altezza, onesta e trasparente. Riportiamo al centro gli interessi dei cittadini abruzzesi, solo così possiamo pensare di risollevare questa Regione”.
Lo afferma il senatore abruzzese del M5S Gianluca Castaldi.
RAPINO: ‘Da Febbo attacchi politici sconclusionati’
“Dopo le indiscrezioni su ipotesi di reato di falso per tre esponenti del Pd: Sclocco, Paolucci e Pepe; formulate dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, sul numero legale dei componenti della giunta regionale al momento della approvazione sull’attribuzione del finanziamento per la riqualificazione del parco comunale Villa delle Rose di Lanciano, ecco puntuali gli sconclusionati attacchi politici del consigliere di Forza Italia Mauro Febbo. Di cosa parla Febbo?
Noi non lo sappiamo in quanto finora delle indagini si hanno solo indiscrezioni di stampa e con esse le interpretazioni politiche di Febbo. Sappiamo, invece, che l’ipotesi di indagine è legata alle presenze in giunta e al raggiungimento del numero legale durante l’approvazione della delibera sui lavori di riqualificazione del Parco delle Rose. Una ipotesi di reato quindi relativa alle presenze in giunta e al numero legale raggiunto”, dichiara il segretario del PD Abruzzo, Marco Rapino.
Se Febbo ha fonti diverse, frutto di fughe di notizie interessate a fare confusione, ci sarebbe da meravigliarsi e non poco, e su questo sarà il Pd a chiedere eventuali chiarimenti. Sta di fatto che come Partito Democratico abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento costruttivo, aperto e garantista, verso chiunque. I fatti ci hanno dato molto spesso regione, tanto che molte iniziative e inchieste della pubblica accusa si sono rivelate alla luce delle prove, solo ipotesi di indagini smentite dai fatti.
Quindi la magistratura indaghi e faccia chiarezza, troverà gli esponenti del Pd pronti ad ogni chiarimento, mentre il consigliere Mauro Febbo, se può stia ai fatti nel bene anche di un minimo di cultura giuridica verso la quale il Pd ha dedicato con impegno e in modo limpido la sua storia istituzionale.”
D’ALESSANDRO: ‘Ci dispiace per te, Febbo, ma noi lavoriamo a favore dei territori’
Il Coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro ha inviato la seguente nota in merito alla vicenda del Parco Villa delle Rose di Lanciano: “Il 3 giugno scorso con la delibera n. 367 la Giunta regionale ha deciso di adottare il progetto preliminare/studio di fattibilità denominato: “Riqualificazione urbana e realizzazione di un parco pubblico ‘Villa delle Rose’ nella città di Lanciano” e di ritenerlo strategico per la riqualificazione urbana del centro cittadino di Lanciano.
Nel provvedimento –spiega D’Alessandro- è stato precisato che “il costo complessivo dell’opera assomma ad euro 1.500.000 dei quali l’80% dovrà, nel rispetto delle leggi vigenti, delle norme e delle procedure, essere posto a carico della Regione Abruzzo, mentre il restante 20% a carico del Comune di Lanciano”.
Al punto 6 del dispositivo si legge che ne viene trasmessa copia “al Direttore del Dipartimento della Presidenza e al Segretario particolare della Presidenza (…) affinché conseguano i pareri occorrenti per la copertura finanziaria e la cantierabilità dell’opera”. Inoltre è espressamente previsto che l’atto deliberativo, al momento della sua adozione, “non comporta alcun impegno di spesa”.
Nel Masterplan per l’Abruzzo ci sono 61 milioni dedicati al completamento delle piste ciclabili e l’intervento su Lanciano troverà copertura su questo capitolo in ragione della ciclopista che innerverà il Parco. Ci dispiace che a Febbo dispiaccia che noi lavoriamo a favore dei territori –afferma D’Alessandro – in questo caso di Lanciano che ha l’ambizione di tornare ad essere città bella, accogliente e punto di riferimento per un territorio ampio.
Capisco anche che sia nemico di Lanciano, forse vuole punire la città per aver perso le elezioni, ma noi abbiamo un altro compito –conclude l’esponente del Pd – quello di favorire il bene comune, e proseguiremo su questa strada.”
FEBBO RIBATTE A D’ALESSANDRO: ‘NON PERDE OCCASIONE PER FARE BRUTTE FIGURE’
“Il collega D’Alessandro non fa tesoro degli errori commessi e, cercando giustificazioni dove è impossibile trovarle, ha perso l’ennesima occasione per rimanere in silenzio. Non è solo Mauro Febbo ad aver sollevato legittimi e fondati dubbi sulla Delibera di Giunta n. 367 del 3 giugno 2016 ma sono altri a certificarlo”.
E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo.
“Ribadisco oggi come ieri che si trattava di una delibazione, cioè carta scaccia – rimarca Febbo – in quanto mancante sia del parere di bilancio sia dell’impegno di spesa ma, cosa ancora più grave, il progetto del Central Park era demandato al direttore generale per la cantierabilità.
D’Alessandro poi continua con la solita stucchevole filastrocca del Febbo “nemico”, ora di Lanciano e ieri di Ortona sulla vicenda dragaggio del porto. Purtroppo per le Città e per lui, che continua a inanellare una serie infinita di pessime e brutte figure proprio ai danni delle stesse due realtà, i fatti mi stanno dando ragione”.