E’ quanto emerso oggi dall’incontro che si è svolto all’Aquila con le associazioni di categoria, le DMC, gli operatori turistici abruzzesi, alla presenza del Sottosegretario ai Beni culturali, Dorina Bianchi e del vice Presidente con delega al Turismo e ai Beni culturali, Giovanni Lolli.
Alla riunione hanno partecipato anche Federica Chiavaroli, sottosegretario di Stato al Ministero di Grazia e Giustizia, Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit, Giovanni Portaluri, responsabile Competitività e Territorio di Invitalia.
E’ stato evidenziato come molte attività turistiche, di produzione agroalimentare, di commercio e ristorazione, siano state gravemente danneggiate a livello strutturale con conseguente crollo dei fatturati e perdite gravi destinate a perdurare nel tempo.
Il sottosegretario Bianchi ha lanciato un appello affinchè l’opinione pubblica sappia che queste zone sono sicure, si può tornare a lavorare e a fare turismo. Territori in cui si può fare sport di montagna di altissimo livello che vanno valorizzati. Sicurezza dunque, e paesaggi mozzafiato.
“Emerge con chiarezza – ha detto Lolli – la necessità di consentire una ripresa ordinaria delle attività, riportando tutto il sistema alla piena operatività. Bisogna rispondere al caos mediatico che si è determinato attraverso la strutturazione di una strategia di comunicazione e promozione dell’identità del territorio, pensato e studiato con l’obiettivo di veicolare messaggi chiari e corretti sullo stato attuale e sulla sicurezza dei posti e delle destinazioni turistiche del nostro Abruzzo”.
Le associazioni di categoria hanno condiviso le tre linee di azioni dalle quali ripartire per impostare un piano di gestione dell’emergenza e della governance futura: una linea legata alle azioni finanziarie a causa delle perdite economiche dovute ad un calo drastico delle presenze e delle entrate conseguenza di un effetto mediatico devastante sulle zone dell’Abruzzo e del Centro Italia colpite dal terremoto e dal maltempo.
Poi una linea legata ad azioni strutturali con piani di intervento immediati sulle infrastrutture danneggiate, il monitoraggio delle strutture colpite, la messa in sicurezza degli spazi e una serie di azioni specifiche che facciano riprendere a regime le attività. Infine la linea legata ad azioni di comunicazione strategica.