Così il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, rispondendo ai giornalisti a margine dell’inaugurazione dell’ anno giudiziario della Corte dei conti abruzzese, parlando dell’ inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila che lo vede indagato assieme ad altre 12 persone su appalti pubblici abruzzesi.
Sull’opportunità di chiedere di essere sentito dalla Procura dell’Aquila, D’Alfonso si è limitato a rispondere che “lo valuterò con i miei legali”. Il governatore ha lasciato comunque intuire collaborazione: “Non vedo l’ora di potere concorrere, non solo documentalmente – ha affermato – ho un patrimonio conoscitivo frutto di 30 mesi di lavoro che, secondo me, è utile per arrivare a fondo di qualsiasi verità”.
Sul fatto che dal 2000 a oggi gli ultimi quattro presidenti abruzzesi lui compreso siano stati tutti indagati, l’attuale ha concluso: “Non mi occupo di questa analisi sociologica, so che si fa, ma non sono all’altezza di condurla”.
“E’ davvero un brutto momento per l’Abruzzo, colpito duramente dalle calamità naturali ed anche dalla triste perdita di tante vite umane.Colpito, ancora una volta, da inchieste giudiziarie che stavolta indicano il centrosinistra ed addirittura il vertice della Regione come responsabili di fatti penalmente rilevanti.
Naturalmente, per parte nostra, ci asteniamo dagli improvvidi e strumentali commenti che alcuni esponenti del Pd in passato ci hanno rivolto quando inchieste poi sgonfiatesi e finite nel dimenticatoio avevano investito la nostra parte politica”.
E’ quanto dichiarano in una nota i Consiglieri regionali di Forza Italia e Ncd che aggiungono: “Desideriamo segnare in tal modo, ancora una volta, la nostra diversità rispetto al centrosinistra e ci limitiamo a dire che confidiamo in un accertamento veloce delle circostanze, che possa far conoscere in maniera oggettiva e trasparente, al popolo abruzzese, i fatti oggetto di verifica giudiziaria.
Falsi moralismi ed invettive hanno prodotto questa stagione di centrosinistra in Abruzzo, sulla quale, per parte nostra, possiamo esprimere solo un giudizio politico: litigi e personalismi, metodi opachi ed arroganti, stanno conducendo in un pantano una Regione lenta, complicata, difficile, che non risolve i problemi del presente e non offre prospettive serie e credibili per il futuro degli abruzzesi.
Un governo regionale che non risolve i problemi dei cittadini, dei giovani, di chi ha perso il lavoro e di chi non lo trova, di chi ha bisogno di protezione sociale o di un’istruzione migliore.Un governo di centrosinistra che in 3 anni ha offerto tanti, troppi spot, e poche, pochissime opportunità”.
Il consigliere regionale del M5S, Domenico Pettinari, depositerà un’interrogazione sull’inchiesta della Procura della Repubblica di L’Aquila “con lo scopo di mettere a conoscenza il Consiglio regionale e i cittadini che esso rappresenta delle vicende che stanno accadendo in questi giorni”.
“Sta facendo il giro dell’Italia intera – sottolinea Pettinari – la notizia a mezzo stampa del presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, che risulterebbe indagato per corruzione e turbativa d’asta.
Nel ringraziare la magistratura inquirente e le forze dell’ordine che ancora una volta dimostrano di svolgere il proprio dovere con alto senso dello Stato ponendo attenzione anche agli organi di vertice delle pubbliche amministrazioni, ritengo che il presidente debba riferire in consiglio sulle questioni che hanno portato l’Abruzzo alla ribalta della cronaca. Pertanto depositerò domani un’interrogazione, che probabilmente sara’ discussa nel prossimo consiglio”.
“La rilettura degli atti amministrativi da parte degli organi inquirenti – aggiunge il consigliere pentastellato – rappresenta una garanzia di legalità per la collettività tutta, ma se la magistratura deve agire nelle sedi preposte, il Consiglio regionale ha ugualmente il diritto di ascoltare il presidente della Regione per permettere ai consiglieri di svolgere le proprie funzioni di controllo”.
“La magistratura fa il proprio corso, certo non fa piacere che l’Abruzzo di questi tempi finisca sempre sui Tg nazionali per cose spiacevoli”.
Così oggi pomeriggio a Francavilla al Mare il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, a margine dell’incontro ‘Lo Stato e le vittime: dall’hotel Rigopiano alla sciagura di Campo Felice, passando per il lutto quotidiano del femminicidio’, commentando l’inchiesta della procura dell’Aquila che vede indagato, tra gli altri, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso.