Stop alle auto blu anche in Abruzzo. La fine di un’era fatta di privilegi che, in questo periodo di forte crisi, stonano evidentemente con un’Italia che stenta ad andare avanti. La I sezione del Tar del Lazio ha accolto un ricorso presentato dal Codacons, ordinando lo stop alle auto blu per le Regioni e gli enti locali.
L’associazione aveva impugnato al Tribunale Amministrativo il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 3 agosto scorso, relativo alla regolamentazione delle auto blu, nella parte in cui allargava in modo inammissibile la platea di soggetti beneficiari delle vetture di Stato. Tale decreto, sulla carta, era volto a razionalizzare l’utilizzo delle auto blu e limitarne i costi, ma di fatto escludeva dall’ambito di applicazione, e quindi dalle limitazioni, tutte le Regioni e gli enti locali. Il Tar ha accolto il ricorso del Codacons, rilevando come “la limitazione anzidetta – segnatamente per quanto concerne Regioni ed Enti Locali – non solo non trova fondamento nella norma primaria in pretesa attuazione della quale il Decreto presidenziale è stato emanato, ma neppure rivela profili di ragionevolezza e logicità con immediatezza apprezzabili, atteso il considerevole onere riveniente per le finanze pubbliche dall’utilizzo di mezzi di servizio proprio con riferimento a tali soggetti”.
Ora la palla passa a Mario Monti” spiega l’associazione. “Il Tar ha infatti disposto che entro 60 giorni il Presidente del Consiglio riveda il decreto presidenziale in oggetto, al fine di individuare in modo più congruo i soggetti beneficiati delle auto di Stato. Anche in Abruzzo quindi il numero di auto blu assegnate alla Regione e agli enti locali dovrà essere rivisto, in modo da rispettare il regolamento che prevede tagli e una riduzione dei costi a carico dello Stato.