Pescara. Ampliare il cratere sismico, valutare il ricorso allo strumento delle zone franche, prevedere ammortizzatori in deroga per piccole e micro imprese e lavorare ad un sistema migliore di gestione dell’emergenza.
Cgil, Cisl e Uil Abruzzo illustrano ai parlamentari abruzzesi le priorità del territorio per far fronte alle conseguenze del terremoto e del maltempo, affinché vengano tradotte in misure da inserire nel decreto del Consiglio dei Ministri sul sisma e negli altri provvedimenti legislativi.
All’incontro, che si è svolto a Pescara, nella sede del Consiglio regionale, hanno preso parte i segretari di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, Sandro Del Fattore, Maurizio Spina e Roberto Campo, insieme a rappresentanti delle associazioni d’impresa. Ad ascoltare le loro istanze c’erano i deputati Vittoria D’Incecco, Gianluca Fusilli, Antonio Castricone (Pd), Gianni Melilla (Si-Sel) e Gianluca Vacca (M5s), i quali si sono messi a disposizione, dicendosi d’accordo con le questioni poste.
Per quanto riguarda il decreto terremoto, secondo i sindacati “è necessario rivedere i comuni che rientrano nel cratere”, perché “l’Abruzzo ha avuto danni consistenti e bisognerebbe inserirne altri. Per rilanciare le aree – hanno detto i segretari – è necessario prevedere lo strumento delle zone franche almeno per due anni con l’obiettivo di far ripartire l’economia. Sappiamo che c’è una discussione per verificare i costi, ma sarebbe uno strumento indispensabile da avere”.
Sul fronte maltempo, mentre “molte imprese ancora oggi faticano a ripartire”, a detta delle tre sigle sono necessari “gli ammortizzatori in deroga per almeno tre mesi per coprire tutti quei lavoratori delle piccole e piccolissime imprese che tali strumenti non hanno. Nelle grandi aziende – hanno osservato – i lavoratori hanno la possibilità in caso di maltempo di chiedere la cassa integrazione normale, quindi ci vorrebbe un trattamento uniforme. Il timore è che l’ondata eccezionale di maltempo possa portare al licenziamento di migliaia di lavoratori”. I sindacati chiedono inoltre di “posticipare pagamenti e rate dei mutui per i lavoratori che non hanno avuto la possibilità di lavorare”.
Ai parlamentari, Cgil, Cisl e Uil hanno anche ribadito la necessita di far sì che l’Abruzzo “si attrezzi meglio sulla gestione delle emergenze”, mentre sul fronte dei disagi dovuti alla mancanza di corrente elettrica è stata chiesta “un’iniziativa parlamentare per chiarire, eventualmente per rivedere i rapporti e per essere sicuri sul futuro, affinché non si ripeta che decine di migliaia di abruzzesi e di aziende restino senza elettricità”.