“Le imprese balneari” spiega la presidenza regionale di Fiba-Confesercenti “sono un prodotto italiano unico e di eccellenza: vanno salvate proprio come prodotto del Made in Italy, ma il governo italiano, nonostante tutte le promesse fatte anche in Abruzzo da autorevoli esponenti, ha intenzione di mettere le nostre concessioni all’asta a partire dal 2016. Una colossale presa in giro, perché gli impegni assunti erano di direzione esattamente opposta: non si prendono in giro in questo modo 800 aziende abruzzesi a conduzione familiare, aziende sane e capaci di trasformare la sabbia in realtà imprenditoriali solide in grado di dare occupazione”.