Abruzzo, morti bianche: le proposte del Pd in V Commissione

claudio_ruffiniL’Aquila. Si è svolta questa mattina la seduta della V Commissione consiliare richiesta dal gruppo del Pd per discutere del fenomeno degli incidenti nei luoghi di lavoro nella Regione Abruzzo.

A spingere il gruppo a chiedere l’Incontro è stato aggravarsi del numero degli incidenti mortali nel 2011. Hanno preso parte i Direttori generali ASL, il  Direttore regionale del lavoro, i Direttori regionali INAIL e INPS, i Rappresentanti dei datori di lavoro e i Segretari regionali CGIL, CISL, UIL, UGL.

“Quello che è emerso” raccontato i consiglieri Claudio Ruffini e Giovanni D’Amico “è la totale assenza di un coordinamento tra le varie istituzioni preposte al controllo e alla vigilanza sui luoghi di lavoro. Oltre a ciò non vi sono direttive regionali in materia, c’è poco personale delle Asl addetto al controllo e l’attività di informazione verso il mondo delle imprese è scarsa. Inoltre quasi tutti i rappresentanti hanno sottolineato come la crisi economica abbia diminuito l’attenzione sui diritti dei lavoratori e sulle loro condizioni nei luoghi di lavoro”.

Problemi e carenze strutturali che fotografano una realtà , quella abruzzese, in cima alle classifiche nazionali per le cosiddette morti bianche. E la Regione Abruzzo cosa fa? “La regione Abruzzo dovrebbe presiedere un Comitato sulla prevenzione tramite l’Assessorato oggi ricoperto da De Fanis, ma finora non è mai stato convocato” spiegano D’Amico e Ruffini. “A questo si aggiunga la frammentazione delle politiche sulla prevenzione dei luoghi di lavoro: una volta erano in mano all’assessorato alla Sanità (le cui deleghe sono in mano al presidente Chiodi), mentre oggi c’è confusione tra l’assessorato con delega alla “Prevenzione collettiva” di De Fanis e quello dell’assessore Paolo Gatti che dovrebbe occuparsi anche di  “Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro”. C’è quindi un’oggettiva difficoltà di raccordo tra la Giunta regionale e tre assessorati differenti che non operano in sinergia. Inoltre i Direttori Generali delle Asl hanno riferito di problemi di collegamento sullo scambio di informazioni a livello informativo, in quanto ogni Asl utilizza sistema differenti e non compatibili tra loro. Noi abbiamo le nostre proposte” dicono gli esponenti del Pd, “riteniamo questo argomento una battaglia di civiltà per la difesa dei diritti dei lavoratori, per questo lavoreremo in Commissione e in Consiglio regionale affinchè in Abruzzo si possa lavorare senza rischiare ogni giorno di rimetterci la pelle”.

Tra le proposte spicca un progetto di legge per favorire il coordinamento tra i vari enti addetti alla sicurezza e al controllo sui luoghi di lavoro, nonché stabilire i criteri per l’individuazione delle aziende da sottoporre a controllo ivi compresso quello del sorteggio; la richiesta di un censimento sulle 4 Asl per individuare i carichi di lavoro dei dipendenti, in modo tale da uniformare mezzi, risorse finanziarie e nuovo personale addetto al controllo dei luoghi di lavoro, così come previsto dal Piano Sanitario regionale e quella di convocazione del Comitato regionale per affrontare i problemi più urgenti.

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