Il decreto prevede una copertura finanziaria importante, di circa 22 milioni di euro, che consentirà di indennizzare le imprese di pesca per 45 giorni lavorativi in Adriatico e per circa 21 giorni in Tirreno. Per gli equipaggi vi è l’impegno dell’amministrazione di attivare la cassa integrazione in deroga.
Per il periodo post fermo in Adriatico (quindi anche in Abruzzo), invece, si prevede il divieto nelle successive 8 settimane di pescare il venerdì più un ulteriore giorno a scelta dell’impresa di pesca.
“un periodo di fermo prolungato, in particolare in Adriatico, era un’esigenza particolarmente sentita quest’anno per dare sollievo alle risorse ittiche in sofferenza, ma non dobbiamo dimenticare che l’aspetto più importante riguarda la gestione delle catture durante tutto l’anno: l’istituzione di Comitati di gestione, per singole aree ( GSA) composti in primis dai pescatori è un’opzione non più rinviabile se vogliamo razionalizzare l’attività e dare futuro, responsabilizzandolo, al comparto ittico – ha dichiarato Luigi Giannini direttore di Federpesca – per questo abbiamo condizionato il nostro parere favorevole al fatto che vengano attivati tali Comitati di Gestione ed anche alla garanzia della copertura finanziaria di imprese ed equipaggi, atteso che soprattutto per la Cassa Integrazione permangono alcune incertezze sulla reale capienza”.
Se dovessero venire a mancare tali aspetti, certo non marginali , il giudizio di Federpesca non potrebbe certo essere positivo”. Il presidente di Federpesca Abruzzo Walter Squeo ha espresso soddisfazione per l’ampliamento del periodo di fermo a tutela della risorsa marina dell’Adriatico.