Da un lato, infatti, i suoi componenti vengono ridotti da ventuno a dodici e i loro compensi passano dalle 100 euro lorde, per ogni seduta di partecipazione alle riunioni della Commissione, ad un massimo di 30 euro lorde a seduta, in linea con le recenti disposizioni di legge in tema di Finanziaria. Nello stesso tempo, poi, vengono ampliate le competenze della Commissione, stabilendo che questa operi in piena autonomia per la valorizzazione delle differenze di genere, per il superamento di ogni altra discriminazione diretta ed indiretta (età, razza, origine etnica, disabilità e lingua, credo religioso, orientamento sessuale) e per la promozione e la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna nell’educazione, nella formazione, nella cultura e nei comportamenti, nella partecipazione alla vita politica e sociale, nelle istituzioni, nella vita familiare e professionale nell’accesso alla cariche elettive ed alla funzioni direttive. “Esprimo grande soddisfazione, come donna e come assessore di riferimento di questo settore” commenta Carpineta “per l’approvazione di un disegno di legge che, grazie al sostegno unanime della Giunta, che ringrazio, crea le premesse, ad undici anni dall’istituzione di questa Commissione, per far raggiungere alla Regione Abruzzo uno dei momenti alti nella storia delle politiche di genere. Inoltre, rendere più funzionale la Commissione vuol dire anche essere perfettamente in linea con il programma di razionalizzazione e di snellimento dell’intera macchina amministrativa regionale che questa Giunta sta perseguendo in tutti i settori fin dal suo insediamento”.
La Commissione regionale delle pari opportunità, che ha sede presso il Consiglio regionale, opera come organo consultivo della Giunta regionale e del Consiglio. I suoi componenti, eletti dal Consiglio regionale, sono scelti da un elenco di cittadini che presentano titoli o esperienza in campo giuridico, sociale, della comunicazione o dei settori di attinenza della legge di riferimento. Viene stabilito, infine, che almeno un terzo degli iscritti nell’elenco venga individuato tra quelli designati da associazioni culturali, datoriali e professionali in modo da assicurare un’equilibrata presenza delle diverse competenze e professionalità.