Il nuovo progetto europeo guarda ai ragazzi ma soprattutto pone sul campo soluzioni ad uno dei problemi più attuali della società abruzzese: la dispersione scolastica.
I numeri nazionali dicono che l’Abruzzo è una delle regioni che occupa posizioni di vertice e questo, da sempre, è sotto la lente d’ingrandimento degli amministratori.
Questa mattina l’assessore all’Istruzione, Marinella Sclocco, ha riunito a Chieti i presidi delle scuole abruzzesi per presentare loro, in anteprima, il progetto europeo “Scuole aperte e inclusive” inserito nel programma Fse 2014-2020, la cui pubblicazione è prevista entro la metà di dicembre.
“Con questo progetto – ha detto l’assessore Sclocco – vogliamo attivare una collaborazione virtuosa tra istituzioni scolastiche, famiglie, associazioni di volontariato, Terzo settore e Università, realizzando ‘Reti per le scuole inclusive’ in grado di offrire ai ragazzi momenti di socialità e di aggregazione ed effettive esperienze di crescita e di assunzione di responsabilità.
Questo presuppone la possibilità di aprire le scuole nel pomeriggio e in estate in modo da soddisfare un’offerta formativa più ampia”.
Queste azioni, negli obiettivi del progetto, tendono ad abbassare la dispersione scolastica e i comportamenti devianti dei giovani.
L’assessore all’Istruzione ha anticipato che il progetto “Scuole aperte e inclusive” si muoverà su due linee di intervento: la prima, legata alla realizzazioni di servizi fondati sulla centralità del ragazzo, è destinata agli studenti degli istituti scolastici autonomi statali o paritari del I e II ciclo di istruzione dell’Abruzzo e ai soggetti di età inferiore ai 29 anni, inclusi gli studenti, dell?area del disagio sociale e svantaggiati.
La seconda linea, chiamata “Menti aperte”, è destinata agli studenti delle scuole medie superiori e prevede percorsi formativi, curriculari e extracurriculari, e tirocini pratici.