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Referendum, quorum raggiunto: le reazioni in Abruzzo

Una “giornata indimenticabile”. Così è stato definito da molti questo 13 giugno 2011. Allo scoccare delle ore 15, momento in cui si sono chiuse le urne di questo atteso referendum, le voci sul raggiungimento del quorum hanno cominciato a susseguirsi. A mobilitarsi, in particolare, è stato il popolo dei social network, che ha seguito passo passo lo spoglio delle schede.

Di seguito, i commenti pervenuti alla nostra redazione relativi all’esito referendario.

 

Alessandro Marzoli, Giovani Pd di Chieti. “E’ con lacrime di gioia e con il sorriso della consapevolezza che esprimiamo la nostra infinita soddisfazione per l’ esito del referendum su nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento. Oggi è una giornata storica per il nostro paese, per l’ Abruzzo e per la città di Chieti che, se i dati di queste ore venissero confermati, è la città abruzzese con la più alta percentuale di votanti dell’ intero territorio regionale, oltre il dato medio nazionale. I cittadini abruzzesi ed i Teatini in particolare hanno dimostrato di avere un cuore grande e di credere che un futuro migliore per le nuove generazioni è davvero possibile. Il nostro paese è vivo, ha un’ anima forte ed i risultati referendari ne sono la prova lampante. I dati che arrivano in questi minuti vanno considerati uno schiaffo ai tanti che, a Chieti in particolare, hanno schernito il nostro impegno e le nostre iniziative, a chi ha invitato all’ astensione con l’ arroganza e la convinzione del potere. Un abbraccio grandissimo a tutti coloro che si sono mobilitati in queste settimane per raggiungere un quorum che solo qualche tempo fa era impensabile”.

 

Francesco Antonini, Federazione Provinciale Pdci Teramo. “Dall’esito del voto del Referendum che si sta ormai delineando arrivano due messaggi forti e chiari. Il primo è che i cittadini bocciano in massa quattro norme di legge approvate dal governo Berlusconi. Una sonora bocciatura che, dopo quella delle recenti elezioni amministrative, dovrebbe indurre il premier a trarre le dovute conseguenze: tornare a casa e ridare la parola al popolo italiano. Il secondo messaggio forte e chiaro, ancora più importante, arriva in particolare dai referendum sull’acqua che non può essere oggetto di logiche e politiche di privatizzazione e/o liberalizzazione che dir si voglia, per assecondare gli interessi e le bramosie della grande imprenditoria confindustriale. Dopo oltre un ventennio di incontrastato “pensiero unico” liberista, il popolo italiano dice forte e chiaro che non si fida del mercato e dell’invadenza del privato, con le sue logiche del massimo profitto ad ogni costo. I cittadini chiedono garanzie, giustizia sociale e diritti per tutti. A questo proposito vigileremo affinché i Sindaci della nostra Provincia siano fedeli esecutori della volontà popolare per la conservazione ed il miglioramento della gestione pubblica del servizio idrico da parte della società Ruzzo S.p.A. Lo chiedono alla politica, al sistema pubblico. E chiedono a gran voce di poter contare, cambiare la politica, dire la propria, come in questo caso, ben oltre l’espressione del voto elettorale”.

 

Marco Forconi, Forza Nuova Abruzzo. “Risultati alla mano, ora possiamo anche urlarlo a squarciagola: Berlusconi e Bersani si dimettano, e velocemente. Il primo per aver inanellato una serie di sconfitte nel giro di poche settimane, dopo aver puntato il suo futuro politico e quello di un’intera coalizione sulle elezioni di Milano ed i Referendum su nucleare e legittimo impedimento; il secondo per avere strumentalizzato il voto referendario in maniera assolutamente vile ed ipocrita, visto e considerato che dopo aver boicottato il referendum, non aver aderito alla raccolta firme e, soprattutto, aver spalancato le porte alle privatizzazioni dell’acqua e lottizzato società di servizi in mezza Italia, come Hera (Emilia-Romagna) e Iren (Torino-Genova-Emilia occidentale), il Pd ha cavalcato il SI solo per fare un dispetto a Berlusconi. Lo schiacciante risultato dei quattro SI non sia una vittoria ma un punto di partenza. Il popolo italiano ha votato coscenziosamente bene. Ora, però, deve capire che per dare attuazione alle proprie scelte non può e non deve più affidarsi ad un sistema politico vizioso bensì dare fiducia a quei soggetti politici che, con assoluta coerenza, dimostrano disinteressato nazionalismo ed amore per il bene comune”.

 

Marco Borgatti, Federazione della Sinistra Roseto. “Erano ormai troppi anni che un referendum non raggiungeva il traguardo del quorum. Oggi vedere l’Italia superare ampiamente il quorum ed avere la nostra città , Roseto a quota 58% ci riempie di gioia. In queste settimane noi della FdS ci siamo fusi con i comitati promotori dei referendum lottando strada per strada e casa per casa per informare i cittadini di questa grande possibilità. L’opera di tutti i giovani e non , delle associazioni è stata incredibile. Per settimane siamo stati in giro con biciclette , vecchi carri a pedali per cercare di informare i Rosetani. Abbiamo allestito banchetti permanenti sulle principali vie e piazze. Oggi festeggiamo un risultato storico per Roseto. La media dei votanti a Roseto è stata prossima al 59% , superiore alla media Italiana , Abruzzese (56%) e della Provincia di Teramo (57%) . Il lavoro dei tanti giovani, degli uomini , delle donne e dei compagni di Roseto è stato superbo. Oggi finalmente i cittadini hanno tirato su la testa e con coraggio hanno ripreso in mano il loro futuro. Il futuro oggi è più vicino”.

 

Antonio Sangiuliano, Legambiente Abruzzo. “Una valanga di si. Grande vittoria della democrazia, il quorum è stato superato anche grazie all’operato dei Comitati abruzzesi pro-referendari costituitisi spontaneamente sul territorio, a tutto il mondo dell’associazionismo laico e cattolico; e all’impegno e volontà degli italiani e degli abruzzesi. Fondamentale è rimuovere definitivamente l’opzione atomica in Italia. Ora occorre lavorare partendo dal basso, per far emergere una nuova e coraggiosa volontà politica in grado di governare la rivoluzione energetica che è ormai in atto. L’obiettivo è di soddisfare il 100% del fabbisogno elettrico con le rinnovabili entro il 2050: lo impongono la sfida climatica, la sicurezza degli approvvigionamenti e i benefici economici sul medio e lungo periodo”.

Silvio Paolucci, Pd Abruzzo. “La partecipazione al voto degli abruzzesi, dopo una tornata amministrativa impegnativa, è straordinaria e dimostra quanta voglia di cambiamento ci sia in questa regione. È la prova di come su temi concreti si possano trovare a lavorare insieme i partiti, le associazioni, la Chiesa. Un bellissimo segnale di democrazia. In Abruzzo questo voto assume un valore ancora più forte, perché per ossequio verso Berlusconi, che deve dimettersi, Chiodi si era rifiutato di dire no al nucleare in Consiglio regionale: anche oggi, per la terza volta in poche settimane dopo il primo ed il secondo turno delle amministrative, la sua linea è stata sonoramente bocciata dagli abruzzesi. Ora è il momento di festeggiare, ma la battaglia per il cambiamento continua: il centrodestra, seppure in crisi, incapace di governare e ormai distante dai cittadini, è capace di colpi di coda pericolosi perché disperati. Per questo nei Comuni, nelle Province e nella Regione la sfida per il cambiamento e l’innovazione non deve rallentare né accomodarsi sugli allori, ma deve rafforzarsi giorno dopo giorno per dare agli abruzzesi una alternativa di sviluppo e buongoverno”.

 

Massimo Cialente, sindaco de L’Aquila. “Davvero esemplare il comportamento dei nostri concittadini, li ringrazio di cuore per il loro senso di responsabilità e per la consapevolezza che l’esercizio del voto rappresentava, in modo particolare, una chiara presa di posizione a favore della sicurezza a tutti i costi, della difesa contro qualsiasi tipo di rischio, della tutela pubblica delle risorse primarie per la collettività e dei principi di uguaglianza tra i tutti i cittadini, nessuno escluso. Il dato dell’affluenza alle urne è stato vicino al 55%, un risultato ottimo, di cui possiamo vantarci a livello nazionale, se si pensa alla situazione difficilissima che vivono ancora gli aquilani sotto tutti i punti di vista, tanto è vero che, nonostante le pubblicazioni sugli organi di informazione e sul sito istituzionale, io stesso, come tutti i miei collaboratori, ho dovuto fornire delle indicazioni sulle nuove sedi dei seggi a numerosi cittadini, fino a stamani”.

 

Oscaro Biferi, Futuro e Libertà Montesilvano. “I cittadini di Montesilvano hanno scritto, con questa tornata referendaria, una bellissima pagina di democrazia partecipata. Su temi sociali e politici, quali il nucleare e l’acqua hanno sonoramente smentito ciò che la maggioranza guidata da Pasquale Cordoma ha affermato nel Consiglio Comunale del 1° giugno scorso votando di fatto in favore del nucleare e della privatizzazione dell’acqua. I signori Pasquale Cordoma, Ottavio De Martinis, Benito Olivieri, Silvano Di Rodi, Mauro Orsini, Ermanno Falco, Giuseppe Menè, Alfredo Caccamo, Luigi Marchegiani e gli astenuti Maria Rosaria Parlione ed Emilio Di Censo non rappresentano più la cittadinanza di Montesilvano perché sono stati smentiti sonoramente dal corpo elettorale. Il comportamento di questi amministratori, spaesati di fronte agli elettori che hanno deciso di votare invece di andare al mare, la dice lunga sulla propria distanza dai sentimenti dei cittadini di cui dovrebbero essere interpreti e rappresentanti. I montesilvanesi hanno dimostrato che il vento è cambiato e che sta scadendo il tempo di questa maggioranza in cui degli incompetenti amministratori continuano a perseguire i propri piccoli interessi di bottega mentre la vera maggioranza è oggi oltre i recinti e oltre i colori di “consiglieri raccogliticci e disponibili. Futuro e libertà ha contribuito in maniera fattiva al raggiungimento del quorum grazie al proprio lavoro portato avanti organizzando i banchetti di sensibilizzazione ai referendum, il volantinaggio informativo presso i mercati rionali, con la partecipazione nelle assemblee pubbliche e non ultimo con la propria chiara espressione di voto nel Consiglio Comunale del 1° giugno 2011”.

 

Alfonso Mascitelli, IdV. “Anche se l’Italia dei Valori nella raccolta delle firme è stata lasciata in solitudine dagli altri partiti, questa di oggi è una vittoria di tutti, in modo particolare dei tanti che si sono raccolti intorno ai comitati e della maggioranza del Paese che ha risposto all’appello dell’importanza di andare a votare. La politica del governo Berlusconi è stata bocciata dagli italiani nella strategia della politica energetica nazionale, nella gestione di un servizio pubblico vitale come quello dell’acqua e nella riaffermazione del principio che la legge è uguale per tutti. Cos’altro deve accadere per convincerli a restituire al Paese la sovranità del voto?”.

 

Angelo Mancini (IdV) ed Enrico Perilli (Rc) L’Aquila. “Rivolgiamo un sentito ringraziamento al comitato dei referendum dell’Aquila, che, con il suo impegno, ha giocato un ruolo fondamentale nell’eccellente risultato che è stato ottenuto in città. Il capoluogo, proprio grazie all’attivismo del comitato, ha dato il suo contributo all’esito della consultazione nazionale, che ha nettamente chiarito come gli Italiani sia contro il Governo attuale e la sua produzione di norme ad personam, contro gli interessi pubblici e a favore esclusivamente del profitto, anche a discapito della sicurezza, della prevenzione dei rischi e della tutela dei beni primari della gente. Un Governo bocciato e straboccato, che ora più che mai deve fare le valigie”.

 

Tommaso Di Febo, Sel Teramo. “E’ un grande giorno! Ha vinto la democrazia in questa consultazione referendaria, con una grande partecipazione popolare che vuole cambiare l’Italia. I risultati parlano chiaro : una valanga di SI. In questo modo abbiamo impedito ai privati di speculare sull’acqua pubblica, cancellato il nucleare dal futuro dell’Italia, ribadito con forza che la legge è uguale per tutti. Adesso l’Italia ha bisogno di una vera Alternativa politica al centrodestra, da costruire subito, con l’impegno di tutte le forze politiche di centro-sinistra”.

 

Riccardo Di Gregorio, Federazione della Sinistra Chieti. “La partecipazione straordinaria della Città di Chieti – rivelatasi il capoluogo abruzzese con la più alta percentuale di voto – alla consultazione referendaria dimostra l’interesse da parte della popolazione verso tematiche importanti quali la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni come l’acqua, ma non di meno dei servizi pubblici locali (servizi sociali, sanitari, politiche dei rifiuti) ed invita la politica ad una riflessione sulle sue modalità di gestione. Le iniziative portate in Consiglio Comunale negli ultimi dodici mesi dal sottoscritto, infatti, sono sempre state tese ad un confronto dialettico e democratico con le altre forze politiche. Il centro destra negli ultimi mesi ha dimostrato invece una chiusura che il suo stesso elettorato ha bocciato inequivocabilmente. Un ringraziamento particolare a tutti quei cittadini comuni che senza distinzione di colore politico hanno perorato la causa dei comitati referendari e si sono battuti negli ultimi mesi per ottenere questo eccellente risultato”.

 

Giampiero Riccardo, Giovani IdV Abruzzo. “A nome dell’intero coordinamento regionale Giovani Italia dei Valori, voglio ringraziare dal profondo del cuore tutti i cittadini, sopratutto i tanti ragazzi e ragazze, che hanno affollato i seggi elettorali per questa tornata referendaria. I dati sull’affluenza parlano chiaro. In Abruzzo la percentuale dei votanti supera il 57%, dato quasi impensabile alla vigilia del voto, che testimonia in maniera inequivocabile lo spirito combattivo di una intera regione. Scegliendo SI, gli abruzzesi si sono schierati dalla parte del bene comune, rispetto agli interessi di pochi. La sovranità del popolo e i valori della Costituzione, hanno vinto sulla presunzione e le capacità corruttive del singolo e la diseguaglianza sociale che esso produce. Il merito è sopratutto dei tantissimi giovani, che in maniera entusiasta hanno riscoperto la bellezza della partecipazione e il desiderio di essere protagonisti nella costruzione del proprio futuro, spingendo per raggiungere questo importantissimo traguardo. Tra questi, le migliaia di studenti fuori sede, che hanno potuto comodamente votare nelle loro sedi di studio, senza bisogno di compiere centinaia di kilometri per tornare a casa, grazie anche al contributo dell’Italia dei Valori. Per il nostro partito, co-promotore dei referendum, si chiude così un’esperienza esaltante. Grazie di quorum a tutti!”.

 

Comitato 2 sì per l’acqua bene comune – Chieti. “Un grande successo dei cittadini che non vogliono più concedere deleghe in bianco a una politica che non tiene conto delle loro esigenze e un grande successo del movimento spontaneo, forte della partecipazione di ben 29 associazioni cittadine, che si è creato intorno ai temi referendari. È questa l’interpretazione che dà dei risultati elettorali il “Comitato 2 Sì per l’acqua bene comune Chieti”. Una riflessione ragionata sugli eccezionali risultati referendari sarà affrontata nei prossimi giorni a livello di direttivo e di assemblea. Ci preme intanto, a caldo, esprimere grande soddisfazione per una partecipazione e una scelta decisa per il sì che rappresentano dati incontrovertibile. Anche se volessimo considerare a favore del no tutti i cittadini che non hanno partecipato al voto, i numeri direbbero comunque che la maggioranza degli italiani, di tutti gli italiani, ha chiesto che non si torni indietro sulla scelta nucleare e che l’acqua sia gestita come un bene primario di interesse collettivo e non come una fonte di guadagno per pochi. Il Comitato ringrazia infine chi ha scelto di partecipare al voto e tutti coloro, e sono tanti, che ci hanno aiutato nella lunga battaglia informativa per far conoscere i quesiti referendari ai cittadini a lungo tenuti volutamente all’oscuro. Tutti insieme abbiamo iniziato a riprenderci il nostro futuro. Basta deleghe. La democrazia quando occorre può anche essere a chilometri zero”.

 

Maurizio Vernamonte, Psi Spoltore. “Finalmente in Italia si festeggia la vittoria del popolo e non della politica. La gente ha democraticamente scelto il proprio futuro e questo deve essere l’inizio di una nuova epoca. È fin troppo evidente la voglia di dire la propria opinione da parte del popolo ed altrettanto evidente che la politica tutta ha fallito per l’ennesima volta perchè adesso assisteremo allo sciacallaggio dei meriti, come se fosse una vittoria politica. Ma la realtà è un’altra e cioè il popolo ha vinto dimostrando che vuole dire la propria senza il tramite di certa politica. Qindi festeggiamo la vittoria popolare, per una volta, non trasformiamola in qualcosa di politico. W l’italia e viva la democrazia!”

 

Guardiagrele il bene in Comune. “L’avevamo detto che il referendum aveva già vinto per l’impegno dei tanti ragazzi e delle tante persone che, pur lontano dai partiti, si erano spesi per questo appuntamento elettorale. Ma oggi anche i numeri ci hanno dato ragione. Hanno vinto gli italiani, hanno vinto i guardiesi che sono andati a votare con una percentuale del 65% e che hanno detto sì ai beni comuni come l’acqua e l’aria e ad una giustizia che sia finalmente uguale per tutti. Un risultato positivo in tutte le 13 sezioni del nostro territorio. Il 97,49% dei nostri concittadini ha voluto abrogare la norma che considerava merce e profitto quelli che invece sono diritti pubblici e universali. Il 98,06% ha detto che sull’acqua i privati non possono lucrare. Il 96,36 ha deciso, di nuovo, che il nucleare non è una fonte di energia sicura. Il 96,83% vuole che Berlusconi e i suoi ministri affrontino i processi, come previsto dalla legge. Un successo nonostante si sia cercato in tutti i modi che questo referendum finisse “soffocato”: informazioni sbagliate anche dalla Rai, inviti ad andare al mare, le solite offese a chi solo prova a pensarla diversamente da chi crede di poter decidere sempre e comunque a nostro discapito. Questo a livello nazionale, ma neppure a livello regionale e locale ci hanno risparmiato atteggiamenti che ormai, purtroppo, ben conosciamo. Il solito assessore regionale Mauro Febbo è arrivato persino ad attaccare monsignor Bruno Forte che, nei giorni scorsi si era speso per il “sì” all’acqua pubblica; il presidente della Regione, nonché multi-commissario, Gianni Chiodi ha trionfalmente dichiarato di non essere andato a votare; Confindustria ha tuonato contro i sostenitori del referendum, rei di riportare il paese indietro di 20 anni; il sindaco Sandro Salvi e la sua amministrazione, emuli dei vertici del PDL, certi che la parola “profitto” concida sempre con efficienza e che quindi tutto ciò che è pubblico, comprese scuola e sanità, vadano affidate al privato se si vuole la qualità, e forse subodorando la sconfitta, per questo appuntamento elettorale non hanno speso neanche una parola, dimenticando anche che il diritto di voto è sacro e fondamentale e va rispettato, ed esprimendosi contro il nostro ordine del giorno in cui chiedevamo loro di aderire alla campagna referendaria e di impegnarsi per i 2 “sì” per l’acqua pubblica. Ma neppure si sono assunti la responsabilità politica di spiegare e di sostenere, eventualmente, le ragioni del loro “no”. Ci piacerebbe sapere, poi, se il primo cittadino e la sua maggioranza si siano recati alle urne in questi giorni, e quali erano esattamente le posizioni di PDL, Lega e UDC sui quattro quesiti. Noi l’abbiamo fatto, e senza timore di dire chiaramente quale fosse la nostra posizione, da subito. E ci siamo spesi come potevamo e sapevamo per raggiungere un risultato positivo. Ringraziamo perciò i guardiesi che hanno dimostrato, ancora una volta, di avere passione civile e di sentire l’impegno morale di fare delle scelte che riguardano il futuro non solo di Guardiagrele, ma dell’Italia intera e delle generazioni future. I cittadini hanno dimostrato di essere più consapevoli e più responsabili di chi li governa e di chi li amministra”.

 

Comitato 2 Si per l’acqua bene comune Teramo. “È stato premiato l’impegno straordinario di tanti cittadini. Durante la campagna referendaria i comitati, attraverso una fitta rete di associazioni e realtà locali, con l’appoggio anche di partiti aderenti, hanno organizzato centinaia di iniziative in tutti i comuni teramani, incontrando e convincendo migliaia e migliaia di cittadini della necessità di recarsi alle urne e votare sì contro la privatizzazione dell’acqua e contro il nucleare. Nonostante il silenzio che i media nazionali hanno imposto fino alla fine sui referendum (arrivando persino ad oscurare il voto del Presidente della Repubblica!), siamo riusciti a far passare il messaggio dell’importanza del voto attraverso una capillare campagna porta a porta. Abbiamo sconfitto chi, consapevole di essere minoranza su questi temi, ha puntato sull’astensionismo, sulle leggi-truffa dell’ultimo momento, sul bavaglio alle televisioni, sugli appelli ad andare al mare. Abbiamo dimostrato che in Italia c’è tanta gente disposta ad impegnarsi in prima persona per difendere i beni comuni come l’acqua, la salute, l’ambiente, la giustizia. Abbiamo spiegato le nostre ragioni contro i soloni delle privatizzazioni e del nucleare sempre pronti a decidere per noi. È stata una bella avventura, faticosa, ma entusiasmante. Il risultato ottenuto ci spinge ad un impegno sempre maggiore affinché si dia reale seguito a quanto richiesto dalle cittadine e dai cittadini della provincia di Teramo, come del resto d’Italia”.

 

Francesco Marola, Riccardo Verrocchi, Comitato referendario 2 Si per l’acqua bene comune L’Aquila. “Grande soddisfazione per l’esito del voto. Le alte percentuali di votanti a livello nazionale e la schiacciante vittoria dei Sì dimostra che i cittadini italiani hanno voglia e bisogno di partecipare alla vita politica italiana e ribadiscono che sui beni comuni come l’acqua, la salute, l’ambiente e la vita non si possono imporre scelte non condivise. E’ stata una vittoria della società civile, delle tante associazioni e dei tanti comitati sorti spontaneamente in tutta Italia, è stata una vittoria della democrazia! Ha vinto l’idea di una lunga campagna referendaria portata avanti dal basso, partecipata, trasparente ed innovativa, che ha battuto anche il silenzio dei grandi mezzi di informazione sui comitati promotori, arrivando direttamente al cuore delle persone. Da oggi sull’acqua si cambia! Le donne e gli uomini di questo Paese hanno detto con meravigliosa chiarezza che un altro mondo è possibile, che la gestione dell’acqua dev’essere ripubblicizzata, che i beni comuni devono essere difesi, che un’altra democrazia è necessaria. Questo limpido voto dice anche quali dovranno essere i prossimi passi. L’abrogazione del famigerato decreto Ronchi richiede una nuova normativa. Dal 2007 è depositata in parlamento una legge d’iniziativa popolare, promossa dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua con oltre 400.000 firme: deve essere immediata portata alla discussione ampia e partecipativa delle istituzioni e della società. L’abrogazione dei profitti dall’acqua richiede l’immediata riduzione delle tariffe pagate dai cittadini, nonché la convocazione, ATO per ATO, di assemblee territoriali che definiscano tempi e modi della ripubblicizzazione del servizio idrico in ogni territorio. Come comitato provinciale non possiamo che ritenerci soddisfatti per il lavoro svolto e per i risultati raggiunti. In una provincia segnata dal terremoto e dalla crisi economica e lavorativa questo risultato può rappresentare l’inizio di un cambiamento per la rinascita del territorio, l’emergere di una nuova base sociale che può riprendere in mano le sorti della provincia. Un ringraziamento doveroso va ai tanti cittadini e cittadine che, a livello provinciale, si sono battuti ed impegnati per questo straordinario risultato; va alle associazioni, ai movimenti, alle organizzazioni politiche e sindacali che hanno scelto il percorso del nostro comitato unitario, rinunciando ai personalismi per la scelta di un lavoro comune; infine un ringraziamento particolare alla Camera del Lavoro provinciale CGIL per il supporto logistico che ci ha fornito fin dagli inizi della campagna referendaria”.