Pescara. Aumento delle vendite e della produzione, modifiche al rialzo della spesa programmata dalle aziende, crescita dell’export, lieve aumento dell’occupazione e miglioramento delle condizioni creditizie: proseguita, in Abruzzo, nei primi sei mesi del 2016, la fase moderata di ripresa dell’economia.
Emerge dall’aggiornamento congiunturale di Banca d’Italia, in corso di presentazione a Pescara. Criticità restano nel settore delle costruzioni: l’attività produttiva continua ad essere frenata dalla debolezza degli investimenti in nuova edilizia residenziale, nonostante una ripresa delle compravendite di immobili.
Dall’indagine emerge che nell’industria manifatturiera gli ordini hanno registrato un’espansione sia nella componente estera sia in quella interna; a questo si è accompagnato un aumento delle vendite e della produzione, più pronunciato per le imprese di maggiori dimensioni.
Nel terziario, segnali di consolidamento della ripresa arrivano dai comparti del turismo e dei trasporti. Export cresciuto dal 7,3% al 13,6%, con il consolidamento della domanda nei Paesi Ue e con la ripresa delle vendite negli Stati Uniti e nei Paesi asiatici.
Il numero degli occupati è cresciuto dell’1,6%; la cig è scesa del 44% e il tasso di disoccupazione è passato dal 13,1% al 12,1%. I prestiti bancari sono cresciuti dell’1,1%. Nel complesso, la situazione è migliore per le aziende di dimensioni più grandi, mentre fanno ancora fatica ad agganciare la ripresa le piccole e medie imprese.
Alla presentazione del rapporto ‘L’economia dell’Abruzzo’, in corso all’auditorium Petruzzi, stanno partecipando, tra gli altri, il direttore regionale di Bankitalia, Luigi Micco, il ceo di Valagro spa, Giuseppe Natale, e l’economista Giuseppe Mauro.
Nel complesso la situazione economica abruzzese continua a migliorare, seppur con la permanenza di criticità nel settore dell’edilizia e per quanto riguarda le piccole e medie imprese.
Sono le esportazioni, secondo Bankitalia, a far sì che i segnali di ripresa possano essere considerati “stabili”: l’Abruzzo è la terza regione per contributo alla dinamica dell’export nazionale, con dati migliori della media italiana.
Se per metà l’export abruzzese dipende dai trasporti e dal polo automotive, l’altro 50% è frutto delle esportazioni si macchinari, elettronica (con il polo della Marsica), prodotti in metallo e chimica-farmaceutica. Cresce leggermente l’occupazione, anche con un aumento dei contratti a tempo indeterminato, ma c’è comunque un rallentamento rispetto allo scorso anno determinato dalla cessazione degli incentivi.
L’incremento del credito riguarda anche i prestiti alle famiglie (+2,4%); scesi, inoltre, i tassi di interesse praticati dalle banche. L’incidenza delle nuove sofferenze (3,8%) continua però a collocarsi su livelli superiori rispetto al dato nazionale.
“Si conferma il moderato recupero dell’economia abruzzese che si colloca a mezza via tra le regioni settentrionali e quelle meridionali – commenta il direttore regionale di Banca d’Italia, Luigi Micco – Dati positivi soprattutto per le imprese orientate all’esportazione, in particolare verso altri paesi Ue, Stati Uniti e Asia.
C’è una ripresa anche dell’attività farmaceutica e qualche segnale positivo per il turismo. Il settore dell’edilizia presenta ancora dei problemi”.
“I segnali di ripresa sono un po’ più diffusi rispetto ai periodi precedenti – afferma Valter Di Giacinto, di Bankitalia regionale – ma le piccole imprese soffrono ancora. Devono saper puntare sui bandi e sugli incentivi che ci sono per la ricerca e lo sviluppo.
Ricerca, innovazione, internazionalizzazione, le politiche industriali ormai vanno in questa direzione. Ci auguriamo che anche le nostre piccole imprese sappiano trarne beneficio perché sarebbe davvero la svolta”.
D’Alessandro: ‘Dati confermao che l’Abruzzo è ripartito’
‘Il Rapporto di Bankitalia sull’Economia dell’Abruzzo conferma le tendenze già registrate da altri istituti come il Cresa e lo Svimez per il 2015, e quanto indicato anche nel Defr 2017-2019 presentato dalla Giunta Regionale. L’Abruzzo è ripartito, grazie anche alle politiche messe in campo sia dal Governo nazionale sia dalla Giunta Regionale.
Soprattutto, ciò che si desume dall’analisi proveniente da una fonte autorevole e prestigiosa quale l’Ufficio studi della Banca d’Italia è che l’Abruzzo ha le risorse e le energie per tornare a una nuova importante stagione di crescita. La strada della risalita è ormai avviata, in virtù anche del dinamismo e del protagonismo delle nostre imprese manifatturiere, che fanno dell’Abruzzo una delle regioni trainanti dell’export nazionale. Confortante è anche il dato dell’aumento dell’occupazione stabile nel primo semestre 2016, nonostante la riduzione degli incentivi rispetto al 2015, segno di una ripresa che si consolida.
Siamo consapevoli che occorre continuare a sostenere la ripresa con politiche adeguate. In questa direzione va il Masterplan per l’Abruzzo firmato tra il Governo e la Regione il 17 maggio scorso a L’Aquila, che ha visto un importante accelerazione con le delibere di Giunta n. 691 e 692 che hanno iscritto a Bilancio le somme attribuite dal Cipe, e con la sottoscrizione delle convenzioni attuative avvenuta il 10 novembre scorso, alla presenza del Premier Matteo Renzi, all’Aurum di Pescara. Nella stessa direzione vanno l’Addendum e il patto fiscale siglato con le parti sociali il 9 luglio a Civitella del Tronto. Confidiamo nello stimolo ulteriore proveniente dalla messa a bando delle risorse europee e nell’importante dotazione finanziaria del progetto Industria 4.0.
La stagione delle riforme, che è stata resa possibile dall’impulso dell’esecutivo Renzi e dalla collaborazione tra la Regione ed il Governo nazionale, sta portando i suoi benefici in modo decisivo anche al nostro Abruzzo. Abbiamo molto da lavorare e continueremo a farlo con responsabilità verso le sfide che ci attendono. Ai cittadini abruzzesi chiediamo il sostegno necessario, affinché questa stagione possa andare avanti con sempre maggiore determinazione’, ha dichiarato in una nota Camillo D’Alessandro, coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale.