La Polizia di Stato di Cremona in stretta collaborazione con le Questure di Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli Piceno, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara, ha eseguito le misure cautelari a conclusione di un’articolata attività investigativa relativa ad una serie di episodi connessi al fenomeno del calcio-scommesse che negli ultimi mesi avrebbero fortemente condizionato il risultato di alcuni incontri dei campionati nazionali di serie “B” e di “Lega Pro”. Nello specifico i soggetti in questione, uno dei quali con precedenti di Polizia relativi alla commissione di analoghi reati, sono stati individuati a seguito di una complessa serie di riscontri operati dalla Squadra Mobile della Questura di Cremona che, dopo un’attivita’ investigativa protrattasi per circa sei mesi ha individuato, tra le altre, le responsabilità in ordine ad un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno in questo capoluogo. Le indagini hanno ricondotto tale condotta delittuosa in un contesto ben più ampio collegato ad alcuni soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, in ragione di conoscenze e di contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero. L’attivita’ d’indagine ha consentito di acquisire importanti ed inconfutabili elementi probatori idonei a delineare l’esistenza di una organizzazione criminale costituita da calciatori ed ex calciatori professionisti di comprovata esperienza anche a livello nazionale, nonché di titolari di agenzie di scommesse, liberi professionisti ed altri individui i quali, con specifici e ben determinati compiti e ruoli, riuscivano o in alcuni casi comunque tentavano di pianificare, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario, la manipolazione di alcuni eventi calcistici.
L’indagine tocca anche l’Abruzzo. Nell’inchiesta sono finiti anche tre abruzzesi. Un calciatore, Vittorio Micolucci, 28 anni, originario di Giulianova (agli arresti domiciliari), che veste la maglia dell’Ascoli in serie B, e due pescaresi: Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l’altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a 5 Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale.
Gli altri nomi eccellenti. Cominciano ad emergere i nomi dei fermati. Tra di loro c”è anche l’ex capitano della Lazio ed ex attaccante della Nazionale, Beppe Signori che è stato posto ai domiciliari. Arrestati anche il difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci, il centrocampista della stessa squadra Vincenzo Sommese (finiti ai domiciliari) e Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio (che è in carcere). Nell’ambito dell’inchiesta risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito della conduttrice tv Simona Ventura e commentatore della trasmissione di Rai 2 «Quelli che il calcio». Bettarini era stato condannato dalla giustizia sportiva a 5 mesi di squalifica per aver truccato delle partite nel 2004. E’ stato arrestato anche Mauro Bressan ex calciatore di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como. Bressan vinse nel 2001 la Coppa Italia con la Fiorentina. In manette anche Antonio Bellavista, ex capitano del Bari.
L’inchiesta. L’indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell’organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Secondo il capo della mobile di Cremona Sergio Lo Presti nel novembre del 2010 6 giocatori della Cremonese sarebbero stati intossicati a causa dell’assunzione di alcune bevande. Per il dirigente della polizia il fatto sarebbe stato intenzionale: si voleva modificare il risultato della partita. Quanto avvenuto in occasione di quell’incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l’indagine a diversi soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all’estero. Come detto i risultati degli incontri sarebbero stati truccati anche dando anche dei calmanti ai calciatori, in modo che giocassero al di sotto delle loro possibilità. Un episodio, come spiegato, si sarebbe verificato durante la partita Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010 finita comunque 2-0 per la squadra di casa. Secondo quanto accertato dalle indagini, un calciatore della squadra di casa durante l’intervallo, avrebbe somministrato ai suoi compagni un sedativo per peggiorarne le prestazioni. Cinque di essi sarebbero rimasti intossicati. Uno di questi sarebbe poi uscito di strada con la sua auto, altri due avrebbero avuto malori. Da quell’episodio è partita l’inchiesta.
L’ex capitano dell’Ascoli Calcio, da tempo fuori rosa, ed ex giocatore anche del Torino, Vincenzo Sommese, era uno degli intermediari dell’organizzazione criminale, sgominata dalla squadra mobile di Cremona, che ha tentato di truccare numerose partite dell’ultimo campionato di Serie B oltre che della Lega Pro. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa che si e’ svolta ad Ascoli presso la questura, alla quale e’ intervenuto il capo della mobile locale, Maurilio Grasso. Sommese e’ finito agli arresti domiciliari insieme al difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci che invece aveva un ruolo attivo nella vicenda e che per due volte ha tentato di far perdere la propria squadra d’accordo con gli scommettitori (Ascoli-Atalanta del gennaio 2011 e Livorno-Ascoli del marzo 2011). Vincenzo Sommese, riferisce il capo della squadra mobile, che non giocava piu’ partite da alcuni mesi, d’accordo con Mario Pirani, uno dei capi della organizzazione criminale, ha tentato di influire sul risultato degli incontri non solo dell’Ascoli ma anche di altre formazioni di Serie B e della Lega Pro. Secondo la squadra mobile ascolana, Sommese era anche tra gli scommettitori che beneficiavano dei risultati concordati a tavolino.
Le gare incriminate.
Al momento per il campionato di serie B sono al vaglio le seguenti partite:
LIVORNO-ASCOLI del 25.2.2011;
ATALANTA-PIACENZA del 19.3.2011;
ASCOLI-ATALANTA del 12.3.2011;
PADOVA-ATALANTA del 26.3.2011;
SIENA-SASSUOLO del 27.3.2011.
Il gip, Guido Salvini, ha già parlato di campionato falsato. Ma la questione si estende logicamente anche alla Lega Pro. Coinvolta, in tal caso, una squadra campana. E’ il Benevento, di cui è stato fermato il portiere, Marco Paoloni (ex Teramo).
Queste le partite di Lega Pro incriminate:
CREMONESE-SPEZIA del 17.10.2010;
MONZA-CREMONESE del 21.11.2010;
CREMONESE-PAGANESE del 14.1.2011;
SPAL-CREMONESE del 16.1.2011;
BENEVENTO-VIAREGGIO del 13.2.2011;
VERONA-RAVENNA del 27.2.2011;
BENEVENTO-COSENZA del 28.2.2011;
TARANTO-BENEVENTO del 13.3.2011;
ALESSANDRIA-RAVENNA del 20.3.2011;
BENEVENTO-PISA del 21.3.2011;
RAVENNA-SPEZIA del 27.3.2011;
REGGIANA-RAVENNA del 10.4.2011
Rischio anche per la serie A, dove si controlla la gara INTER-LECCE del 20.3.2011.
La Lega Pro ha già preannunciato che si costituirà parte civile.