In questo modo, il Governo spenderà 830 milioni di euro in meno che saranno sborsati di tasca propria dai cittadini che di questi farmaci avranno bisogno.
“L’aggravio” commenta D’Alessandro “di per sé odioso perché i cittadini già pagano contributi e tasse per la sanità, è ancora più nefasto se si pensa che questo nuovo costo ricadrà sulle fasce più deboli della popolazione, anziani e malati, che vivono di pensioni ridottissime e che soffrono spesso di gravi patologie e che, pertanto, debbono recarsi in farmacie molto spesso e con più ricette, pagando la differenza tra il costo riportato sulla scatola del medicinale e il prezzo che il Governo riconosce alle case farmaceutiche. Non potendo chiedere a Chiodi di caricare i nuovi costi sul Bilancio regionale come, per esempio, invece hanno fatto alcune Regioni, gli chiediamo di sottoporre il problema in sede di Conferenza Stato-Regioni per intervenire a favore, quantomeno, dei più poveri”.