”Le condizioni dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie sono davvero difficili”, dichiara Sulpizio, che aggiunge: “Alla sofferenza della patologia degenerativa, tra le più spietate, si aggiunge anche il disagio dei disservizi: una condizione di cui la Regione deve farsi carico”.
Come spiega il consigliere IdV, mentre l’ unico centro diurno della regione, “Il Pettirosso” di San Giovanni Teatino, è stato chiuso ad aprile del 2011, l’unico ambulatorio attivo in Abruzzo, quello della Asl di Pescara (che, peraltro, dal 1999 non ha ancora ottenuto l’atto aziendale che gli conferisca identità) sarebbe in condizioni fatiscenti. “Posto al secondo piano della parte vecchia dell’Ospedale, tra l’altro” continua Sulpizio, “è servito da un ascensore talmente piccolo da essere inadeguato al trasporto di malati in carrozzina. Alle difficoltà strutturali se ne aggiunge un’altra: la figura della psicologa, che deve procedere ai test neuropsicologici per la diagnosi dell’Alzheimer, viene ricoperta mediante assunzioni ad intermittenza (contratti a termine) e attualmente è addirittura vacante Dato che il Programma operativo sanitario non prevede nulla in relazione a questo servizio, chiediamo a Chiodi di sapere quali iniziative la Regione intende assumere per garantire i livelli minimi di assistenza alle persone afflitte da questo terribile male e per sostenere le loro famiglie; chiediamo, inoltre, perché l’ambulatorio della Asl di Pescara, dopo dodici anni, non ha ancora ottenuto l’atto aziendale che gli conferisca un’identità; vogliamo sapere se – e in che tempi – Chiodi ritiene di dover sollecitare lo spostamento dell’ambulatorio medesimo in una struttura dignitosa nell’ala nuova dell’Ospedale; se, infine, il presidente della Giunta non ritiene opportuno intervenire al fine di garantire, anche mediante l’espletamento di pubblico concorso, la continuità del servizio di assistenza neuropsicologica ai malati di Alzheimer”.