Amministratori di oltre 120 Comuni abruzzesi, 106 dei quali (ma il numero è destinato a crescere) hanno avuto conseguenze per il terremoto del 26 e del 30 ottobre scorsi, si sono ritrovati a Mosciano per incontrare il governatore Luciano D’Alfonso, il suo vice Giovanni Lolli, l’assessore Dino Pepe, il sottosegretario Mario Mazzocca, il capo del dipartimento regionale dei lavori pubblici Emidio Primavera e i responsabili della Protezione civile abruzzese.
Si è parlato del decreto di Palazzo Chigi sulle modalità di intervento sull’accertamento dei danni in Abruzzo. Un provvedimento che fornisce un input chiaro.
“Dà risposte di accelerazione dei tempi sulle verifiche strutturali”, ha detto D’Alfonso, “perché fa un distinguo tra ciò che ha bisogno di verifiche appunto strutturali e ciò che ha bisogno di verifiche più marginali”. Il presidente della Regione è stato poi netto sulle connotazione del sisma in Abruzzo: ha toccato prevalentemente l’area teramana.
Il compito degli organi regionali è quello ora di eseguire un monitoraggio sullo stato delle cose. Attualmente si contano 2864 sfollati abruzzesi, 13mila gli edifici, tra strutture pubbliche e private, che presentano danni. La Regione coi propri esperti attualmente esegue una media di circa 50 controlli giornalieri.
Ma con il decreto varato nelle ultime ore dovrebbero arrivare i rinforzi, circa 200 unità operative sul territorio, per portare i controlli a 120 al giorno. Le scuole sono al primo posto. Lo hanno garantito D’Alfonso e Primavera e lo ha chiesto il presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino che ha necessità di trasmettere sicurezza alle famiglie.
Intanto gli istituti superiori resteranno chiusi sino a martedì in alcune aree”. Ci sono poi le attività produttive dei Comuni di montagna. Martedì prossimo il presidente pro tempore della Camera di Commercio di Teramo Gloriano Lanciotti incontrerà i sindaci dei 16 paesi dell’area montana per fare il punto della situazione. Il terremoto ha lasciato il segno. Si vive ancora nella paura, anche a pochi chilometri dalla costa. E’ il caso di Notaresco. Alcune strutture lesionate e 36 persone evacuate.
Una certezza è emersa dal dibattito: i risarcimenti saranno garantiti al 100 per cento anche alle strutture fuori dal cratere, purché, come ha detto il Governatore D’Alfonso, vi sia causa-effetto, ovvero causa terremoto, effetto danni agli immobili. Infine, la prossima settimana in Abruzzo dovrebbe arrivare Vasco Errani, commissario per la ricostruzione.