E’ l’invito della direzione della Cna Abruzzo, che lancia in queste ore il progetto “Laboratori aperti”: chiederà alle aziende associate, e non, di offrire ospitalità e sostegno ai colleghi colpiti dal terremoto. Ospitalità e sostegno che si tradurranno nella messa a disposizione delle proprie officine, dei propri laboratori, delle proprie strutture, nell’offerta di assistenza tecnica.
‘Crediamo in questo modo – spiega il presidente della confederazione artigiana, Italo Lupo – di offrire a tanti nostri colleghi un contributo efficace e solidale, in un momento nel quale alla perdita dei propri beni si somma la preoccupazione di veder andare in fumo anche la propria attività professionale’.
In questa situazione delicata, l’area del Teramano appare certamente quella più critica, visto che è stata colpita più delle altre (insieme ad alcune zone dell’Aquilano) dalle conseguenze del sisma che ha interessato una parte consistente dell’Italia centrale la scorsa settimana, coinvolgendo Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Uno scenario drammatico, come sintetizza il direttore della confederazione artigiana teramana, Gloriano Lanciotti: ‘Se guardiamo alle prime stime dei danni – dice – la situazione all’interno dei sedici comuni effettivamente coinvolti dal sisma parlano di oltre 4mila imprese interessate, che danno lavoro a qualcosa come 8mila persone.
Per ora, ufficialmente, i centri inseriti all’interno del cosiddetto “cratere sismico” sono solo cinque; ma abbiamo la netta sensazione che, anche grazie alla pressione degli enti locali, questo numero sia destinato ad ampliarsi, e di molto. E questo fornisce una dimensione del problema che abbiamo di fronte’.
A svolgere una funzione di snodo tra richieste di aiuto e offerta, saranno gli uffici regionali della Cna Abruzzo (0854326919; email: segreteria@cnaabruzzo.it).