“Ma il 17 maggio, in occasione della discussione in Consiglio regionale della risoluzione presentata dai consiglieri regionali del Pd, con la quale si chiedeva al Presidente/ Commissario di impegnarsi affinché non ci fosse impugnativa delle sentenze del Tar sui ricorsi presentati dai comuni per l’inserimento nel cratere, ma si procedesse con il riesame dell’accertamento del danno, Chiodi ha respinto tale risoluzione dichiarando di rendersi disponibile a raccogliere la gran mole di documentazione della Protezione Civile per sottoporla al giudice e contemporaneamente procedere al ricorso in appello. Le dichiarazioni del Presidente Chiodi alla stampa di oggi – hanno commentato i consiglieri regionali del PD D’Amico e Di Pangrazio – con le quali comunica di rinunciare a ricorrere al Consiglio di Stato, ancora una volta rivelano il suo atteggiamento di chiusura pregiudiziale nei confronti dell’opposizione, anche quando questa è assolutamente costruttiva, il suo sottrarsi al confronto con il Consiglio Regionale. Prendiamo ora atto della decisione assunta che va nella direzione da noi auspicata nella risoluzione e che, anche se tardiva, è un buon segnale per i comuni ricorrenti e per i territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009. E’ ora necessario – concludono i due esponenti del PD – che il riesame e la valutazione del danno sismico siano effettuati con trasparenza e nel giusto diritto di tutti i comuni danneggiati dentro e fuori il cratere di ottenere un adeguato e rapido risarcimento sia per la parte pubblica che per quella privata”.