Pescara. “Nonostante le promesse e le continue rassicurazioni del presidente D’Alfonso la realtà è ben diversa e non è affatto confortante per il futuro dei porti abruzzesi che in sostanza sono fuori dai giochi. Accade in sostanza quanto già visto per i fondi europei con Presidente, Direttori e ventriloqui vari pronti a dichiarare che è tutto sotto controllo quando invece la nostra regione è agli ultimi posti per capacità di spesa, purtroppo”.
E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo che punta l’attenzione su un articolo del Sole 24 ore (vedi foto) nel quale si spiega come ‘a oggi sono stati nominati i vertici di 8 Autorità portuali su 15 ‘. Come in un film già visto, assistiamo ogni giorno ad annunci di accordi con il Lazio, sottoscrizione tra Lazio e Abruzzo su Autorità Portuale di Civitavecchia, ma poi solo Zingaretti, e ribadisco solo Zingaretti, dà l’intesa sulla nomina di Francesco Di Maio nuova Autorità Portuale di Civitavecchia e l’Abruzzo ‘al palo’. Ci si affretta a convocare il mondo economico e amministrativo dei Porti di Pescara e Ortona per smentire quanto denunciato da me e dal capogruppo Cieri sul caos (eufenismo sic!) che regna mentre solo la regione Marche, ripeto solo le Marche, sottoscrive l’intesa su Rodolfo Giampieri nuova Autorità Portuale di Ancona e noi come sopra ‘al palo'”.
Per il consigliere di Forza Italia “l’Abruzzo è completamente fuori dalla partita delle Autorità Portuali, con tutte le conseguenze che ognuno può immaginare, perché non siamo né carne né pesce: il Governo (Pd) ci mette con Ancona mentre noi (anzi D’Alfonso & D’Alessandro con pochi intimi, sempre del Pd) vogliamo stare con Civitavecchia e questa situazione che durerà mesi e mesi (D’Alfonso & ventriloqui non spiegano che il Parlamento dovrà approvare apposito regolamento sui cambiamenti e non dice i tempi anche se li possiamo immaginare) continuerà a danneggiare il nostro sistema portuale e tutta l’economia regionale. Senza tener conto che i parlamentari Pd delle Marche stanno facendo pressing su Delrio e Renzi perché il passaggio da Ancona a Civitavecchia non avvenga, immaginate se ciò dovesse accadere che trattamento sarebbe riservato all’Abruzzo. Di fatto la situazione è quella che abbiamo rappresentato io e Cieri tant’è che D’Alfonso è stato costretto a convocare una riunione tecnica sul destino delle pratiche amministrative soggette a rinnovo per le quali ‘a chiacchiere’ non si saranno problemi mentre le nuove, in alcune circostanze (dice lui – sic !) saranno sottoposte a verifica (di chi? Ancona o Civitavecchia?)”.
“Insomma, resta tutto campato in aria mentre sul destino dei porti di Pescara e Ortona, visto che la Regione ha dimenticato gli altri, restano ombre minacciose che non fanno presagire nulla di buono”, conclude Febbo.