Abruzzo, moria di tartarughe. Record di spiaggiamenti

Pescara. Spiaggiamento record di tartarughe marine, tra ieri e oggi, sulle coste del Medio Adriatico. Decine – una trentina secondo le prime stime – gli esemplari trovati morti tra Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna. Si tratta di tartarughe Caretta Caretta spinte a riva da una combinazione di vento e correnti marine. Al momento un solo esemplare è stato recuperato vivo. La morte delle tartarughe, riferiscono gli esperti, è dovuta all’impatto con alcuni sistemi di pesca.

In Abruzzo il Centro Studi Cetacei Onlus sta intervenendo “ormai senza sosta”, in collaborazione con le Capitanerie di Porto, i Servizi Veterinari delle Asl e l’Istituto Zooprofilattico, anche a seguito delle tante segnalazioni da parte dei cittadini che, approfittando della giornata mite, sono andati in spiaggia.

La tartaruga trovata viva è ricoverata presso il Centro di Recupero e Riabilitazione ‘Luigi Cagnolaro’ di Pescara, dove i veterinari del Centro Studi, nonostante le pessime condizioni iniziali, sono riusciti a stabilizzarla.

“Se il trasporto a riva e il conseguente spiaggiamento delle carcasse sono dovuti alle particolari condizioni meteomarine – afferma il presidente del Centro studi, Vincenzo Olivieri – la morte delle tartarughe riconosce, come causa principale e più probabile, l’impatto con alcuni sistemi di pesca. Si tratta di un fenomeno straordinario, che rappresenta un record per gli ultimi anni”.

“Ancora una volta – conclude – la Rete Regionale Abruzzese per l’intervento sugli animali marini protetti si sta dimostrando all’altezza della situazione nonostante la straordinarietà dell’evento”.

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