Giulianova. Non bastavano le scosse sismiche e la pioggia incessante. In Abruzzo, e non solo, qualche “genio” si diverte a diffondere messaggi whatsapp dove una voce maschile, con accento marchigiano, annuncia nuove forti scosse previste da indefiniti esperti, e una ragazzina, citando una fantomatica zia geologa, addirittura appartenente al Consiglio Nazionale, annuncia l’apocalisse sulla costa adriatica. Qualcuno avrebbe addirittura ricevuto messaggi dove qualcuno afferma di essere stato contattato dalla protezione civile per allettarlo su scosse in arrivo.
Naturalmente, in una situazione di stress e di emotività come quella di ieri, annunci del genere aumentano ancora di più il panico generalizzato ma sono prive di fondamento.
I terremoti, infatti, nonostante ad ogni evento escano fuori fantomatici esperti che annunciano nuovi metodi di previsione di eventi sismici, non sono prevedibili, né nei tempi né nell’intensità. E nessun componente del consiglio nazionale dei Geologi o del Dipartimento della Protezione Civile farebbe girare messaggi che annuncino sismi imminenti.
D’altra parte il terremoto, di per se, non costituisce un rischio per l’incolumità delle persone; è l’esposizione della popolazione, aggravata dell’esistenza di strutture edilizie e di infrastrutture in genere, non idonee, ad aumentare la pericolosità degli eventi. Se poi consideriamo che la maggior parte dei comuni, pur essendo dotata di Piani Comunali di Emergenza (obbligatori dal 2012), di fatto non li rende operativi, informando la popolazione sui comportamenti da adottare in caso di calamità, capiamo come, prima di ogni catastrofica – e fantasiosa – previsione di un terremoto, dobbiamo abituarci a convivere con gli eventi naturali cercando di minimizzarne gli effetti adeguando le nostre case, le nostre scuole, i nostri uffici ed evitando tutte quelle situazioni che possano aumentare la pericolosità di un qualsiasi evento potenzialmente dannoso.