Roma. Un personaggio fantozziano e triste che diventa eroe perché riesce ogni giorno a trovare la forza per andare avanti con ottimismo.
E’ Mariottide, cantante neomelodico squattrinato interpretato da Maccio Capatonda, protagonista della sitcom omonima che ha anche diretto, e dal 26 ottobre in esclusiva su Infinity, presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città.
Un personaggio creato anni fa per la trasmissione “Mai dire lunedì” e ora riadattato.
“Si ride e si piange, perché è la vita di un pover’uomo che ha una sfiga dopo l’altra e queste sfighe portano a una specie di empatia col personaggio”.
“Attraverso il suo filtro, con la sua tristezza estrema si racconta la società di oggi con leggerezza, perché il personaggio è triste, povero, sfigato ma in un certo senso commovente”.
Mariottide ogni giorno prova a nascondere la sua condizione di povertà a Fernandello (Herbert Ballerina), un ragazzo un po’ ritardato, trovato in un cassonetto, che crede di essere suo figlio. In ogni puntata i due affrontano in modo comico, tra mille equivoci, situazioni drammatiche.
“E’ un personaggio forte, invincibile perché non ha nulla da perdere”.
Intorno ai due ruotano tanti personaggi, da Nino Frassica e Barbara Tabita, alle molte guest star come Ale e Franz, Biggio e Francesco Mandelli, Federico Russo e Giuliano Sangiorgi.
Ma a chi si è ispirato Maccio Capatonda per Mariottide? “La voce è di mia nonna, la sua figura esteticamente con le giacche larghe sembrerebbe uno zingaro, è un po’ gipsy, la sua immagine e lo spirito sono di Fantozzi…questi vari input hanno formato questo personaggio che è fondamentalmente il re della tristezza”.