Lo ha detto il presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso, durante la cerimonia congiunta di inizio dei corsi di laurea in architettura e in geologia-ingegneria dell’università D’Annunzio. Cerimonia accompagnata da un dibattito sugli aspetti scientifici, tecnici e normativi del terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale.
“Un disastro – ha continuato D’Alfonso – in cui lo Stato ha dovuto calibrare la sua capacità di reazione, perché si è trattato di un evento che non poteva essere paragonato a nessuno di quelli che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi decenni”.
Di qui le scelte, ripercorse dal presidente, che hanno portato alla stesura di un decreto in cui, innanzitutto, è stata superata la logica del sistema del ‘cratere sismico’.
“L’aspetto più innovativo – ha aggiunto D’Alfonso – è rappresentato dal fatto che il bene e la ricchezza non sono rappresentati solo dai fabbricati, ma anche e soprattutto dalla vitalità sociale ed economica del territorio.
Per questo sono state previste norme che agevolano le imprese e le accompagnano nella ripresa delle proprie attività”.
Nel suo intervento il presidente ha toccato tutti gli aspetti contenuti nel decreto: dalla previsione di un’unica centrale di committenza e di un’unica stazione appaltante, fino ai limiti introdotti per quanto riguarda l’affidamento di incarichi a liberi professionisti e imprese, che in ogni caso non potranno superare una concentrazione tale da rallentare i processi di ricostruzione.
D’Alfonso ha anche annunciato la sua intenzione di coinvolgere gli atenei abruzzesi nei processi che saranno gestiti dalla struttura del commissario alla ricostruzione Vasco Errani, “così da collaborare ad assicurare – ha proseguito – il miglior profilo di qualità tecnica”.