Ancona. “Il parere favorevole della Regione Marche alla proposta del ministro Delrio per la nomina di Rodolfo Giampieri a Presidente del nuovo Sistema portale del Mare Adriatico centrale è pienamente condivisibile e apprezzabile anche per i tempi rapidi con cui è stato espresso.
Suscita perciò ancora maggiore perplessità la posizione del presidente della Regione Abruzzo che ha dichiarato di non volere rilasciare l’intesa richiesta dal Ministero perché non condivide l’impostazione della legge di riforma, che ha incluso porti marchigiani ed abruzzesi in un unico sistema portuale”.
Così in una nota l’on. Piergiorgio Carrescia (Pd), che definisce “pretestuosa e incomprensibile la richiesta del presidente D’Alfonso di inserire i porti di Pescara e Ortona con il Sistema portuale di Civitavecchia anziché, come ha previsto il DLgs. 168 del 2016, con Ancona.
Avesse chiesto di confluire con l’Autorità di Sistema portuale di Bari forse sarebbe stato più credibile ma con Civitavecchia è dura da capire…”.
“Questo bizzarro tentativo è un pessimo segnale politico – seguita Carrescia – che viene da una regione che è parte di quella Adriatico Ionica, che ha tutto il settore della pesca e del turismo costiero sul mare Adriatico (non certo sul Tirreno…) e che dovrebbe avere semmai interesse ad un forte sistema portuale da Pesaro a Vasto.
Uno strano cambio di strategia – incalza il deputato Pd – che, per quanto legittimo, ha poche motivazioni logiche e finisce per ripercuotersi negativamente sullo sviluppo dell’economia delle Marche e delle stesse regioni confinanti, Abruzzo incluso.
Una rivendicazione, quella di D’Alfonso, che utilizza come arma di pressione il ritardo che il suo mancato assenso può provocare alla nomina di Rodolfo Giampieri e allo stallo che crea in tutti i maggiori porti marchigiani, compreso naturalmente lo scalo dorico, sul versante di tutti gli investimenti, infrastrutturali e strategici, essendo l’Autorità Portuale, fino alla nomina del futuro Presidente, vincolata allo svolgimento della sola ordinaria amministrazione”.
“E’ una rivendicazione da vecchia politica, quella che trova difficoltà a comprendere le ragioni che superano i confini di campanile – rincara la dose Carrescia -. La legge consente al Governo di arrivare comunque alla nomina, nonostante l’ostracismo abruzzese, ma con mesi di ritardo il che vuol dire con danni a imprese e lavoratori.
Mi auguro perciò che il presidente D’Alfonso riveda la sua posizione, si renda conto e creda veramente nelle potenzialità di una maggiore sinergia con le Marche anche per la gestione dei porti”.