L’Aquila. Tempi troppo lunghi per esaminare le richieste di finanziamento presentate sul bando del “Por Fesr” dedicato ai poli d’innovazione, che ha una dotazione di dieci milioni di euro. Tutto ciò mentre quello dedicato ai patrimoni dei confidi resta nel cassetto delle buone intenzioni, nonostante gli annunci e nonostante le gravi difficoltà dell’economia abruzzese. E’ quanto denuncia la Cna regionale, che in una lettera indirizzata nei giorni scorsi al vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione, ha sollecitato una rapida soluzione del problema, con la pubblicazione delle graduatorie dei progetti relativi al bando “Por Fesr Abruzzo 2007/2013: Attività I.1.2 “Sostegno alla creazione dei poli di innovazione“.
“Il 30 novembre scorso – dice l’associazione– sono scaduti i termini per la presentazione delle domande. Pensiamo che quattro mesi, tanto è il tempo trascorso da allora ad oggi, possano rappresentare un lasso di tempo sufficiente a valutare l’ammissibilità o meno delle candidature avanzate, che secondo le nostre informazioni sono quattordici”. A rendere più pressante la richiesta di accelerazione dei tempi, a detta della Cna, si aggiunge la circostanza che il 15 giugno prossimo scadranno i termini per la presentazione delle domande da parte delle imprese presenti nei vari poli per partecipare al bando sulla ricerca: “In un momento di così grave difficoltà per la nostra economia, solo la modernizzazione del nostro apparato produttivo e l’apertura di nuovi mercati possono favorire la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione, e dunque la velocizzazione dei bandi di derivazione comunitaria diventa un’occasione importante per contribuire a questo processo” argomenta l’associazione delle piccole imprese.
Ma i timori sulla lunghezza dei tempi, in casa Cna, non si fermano qui. In ballo, infatti, c’è anche un secondo bando (relativo anche questo al “Por Fesr”) riguardante la patrimonializzazione dei confidi, del valore di circa 20 milioni di euro. Un bando, per la verità, promesso da tempo, ma sin qui ancora lettera morta. “Eppure si tratta di una misura più volte annunciata – scrive la Cna a Castiglione – che le strutture di garanzia stanno aspettando con grande interesse, alla luce del fatto che la situazione di crisi che sta vivendo la nostra economia regionale, se da una parte ha messo in evidenza ancora di più il ruolo dei confidi quali strumenti indispensabili per favorire l’accesso al credito delle imprese, dall’altra – proprio per effetto della crisi e dell’aumento delle esposizioni bancarie delle imprese – sta creando forti ripercussioni negative sui patrimoni delle stesse strutture di garanzia”.