L’Aquila. Alla luce dell’approvazione dei decreti legislativi di attuazione del federalismo fiscale, il coordinatore regionale Udc Abruzzo, Enrico Di Giuseppantonio e il capogruppo del partito in Consiglio Regionale, Antonio Menna, chiedono al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi e all’assessore regionale agli Enti Locali e al Bilancio, Carlo Masci, l’apertura di un tavolo di confronto tra tutte le forze politiche e istituzionali per approfondire dettagliatamente e con spirito costruttivo l’impatto che il federalismo avrà sull’amministrazione della Regione ed enti locali e per esaminare attentamente le novità introdotte.
E’ quanto emerge dall’incontro che l’Udc Abruzzo ha organizzato a Mosciano Sant’Angelo, alla presenza del coordinatore regionale Udc Abruzzo e Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, del vice sindaco di Teramo e Coordinatore provinciale UDC Teramo, Alfonso Di Sabatino Martina e dell’Onorevole Amedeo Ciccanti, Segretario di Commissione Bilancio UDC alla Camera dei Deputati. A moderare i lavori, il coordinatore cittadino del partito, Vittorio Beltramba.
Sul tavolo delle questioni non manca la riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato a Regioni ed enti locali: l’analisi tecnica di Alfonso Di Sabatino, esperto in tematiche fiscali e di bilancio che ha evidenziato i punti cruciali dello strumento normativo e dagli interventi degli ospiti si è dedotto che il federalismo fiscale prende corpo in un momento particolarmente difficile per le casse degli Enti Locali.
Solo in Abruzzo infatti sono numerosi gli enti che mostrano evidenti difficoltà per far quadrare i conti e chiudere il bilancio, mentre in prospettiva emerge una situazione che creerà non poche complicazioni, con il rischio che a pagarne lo scotto potrebbero essere, come spesso accade, i cittadini, depauperati di servizi essenziali.
“Pur non condividendo l’idea di un federalismo asettico che non si basi su un programma articolato e mirato di riforme istituzionali – sottolinea Di Giuseppantonio – l’Udc vuole dimostrarsi ancora una volta un partito caratterizzato dalla sobrietà, dalla concretezza e dalla moderazione. Per questo non c’è tempo da perdere, questi temi sono legati a importanti decisioni che gli amministratori pubblici sono chiamati ad assumere in breve tempo. E’ evidente l’urgenza di un confronto attento e approfondito che chiediamo con convinzione”.
“Non c’è federalismo senza riforme istituzionali. – chiosa Ciccanti – Prima di procedere con l’approvazione del federalismo fiscale era indispensabile modellare l’intero sistema istituzionale rendendolo federalista e stabilire chiaramente le competenze e i ruoli dei vari livelli di governo. Solo successivamente si poteva aprire un serio dibattito anche in materia fiscale, la cui attuazione del federalismo non può che essere considerata solo una parte di una precisa riforma istituzionale”.