Premessa dovuta, richiede di specificare che ogni regione detiene la propria autonomia di contrattazione con Trenitalia per la definizione dei servizi per il trasporto su rotaia, quindi nessun vincolo statale impone ai soggetti di attenersi ad omologhe condizioni. Ma il gruppo regionale del Partito democratico ha deciso di mettere a confronto il contratto stipulato dalla Giunta Chiodi con quello delle Marche, regione prossima per confini e ampiamente simile per condizioni geografiche e demografiche; dalla lettura nascono numerosi dubbi che hanno portato il capogruppo Camillo D’Alessandro a definire il caso, stamane in conferenza stampa, una “grande macchia sul diritto al trasporto dei cittadini abruzzesi”. Dubbi, che dal paragone, vertono sugli investimenti, sui sistemi sanzionatorio e premiante, sulle sanzioni ai viaggiatori privi di biglietto e sulla qualità dei servizi e i rapporti con gli utenti e le associazioni dei consumatori. Elenchiamo, nella tabella seguente, quanto riportato dal Pd.
OPZIONI CONTRATTUALI | ABRUZZO | MARCHE |
INVESTIMENTI
| Acquisto di 8 complessi a composizione bloccata per un costo complessivo di 32 milioni, dei quali il 50% pagherà Trenitalia e l’altro 50% pagherà la regione Abruzzo | Acquisto di 12 minuetti più 4 elettrotreni da 300 posti più la ristrutturazione di 160 carrozze più 2 nuovi locomotori, per una spesa complessiva di 100.000 €, tutto a carico di Trenitalia (con il contributo di 8,4 milioni da parte della Regione Marche). |
SISTEMA SANZIONATORIO TRENI SOPPRESSI
| Trenitalia ha una franchigia dello 0,8% (circa 400 treni ) che può sopprimere per responsabilità della stessa Trenitalia ottenendo ugualmente il corrispettivo, e senza pagare sanzioni . Se i treni soppressi superano lo 0,8% la Regione Abruzzo applica una sanzione di 1.000.00 € a decimale con il massimo di 60.000 €. In Abruzzo esiste una franchigia (0,3%) anche per la riduzione delle vetture previste contrattualmente ai treni. Non è prevista nessuna sanzione per il sovraffollamento. | Franchigia dello 0,3%. Per ogni punto % di scostamento o frazione di punto, si applica una sanzione di 33.000 € senza massimo. Nessuna franchigia per la riduzione delle vetture previste.
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SISTEMA PREMIANTE
| Trenitalia può ottenere un premio se migliora gli standard concordati nel campo:
è previsto che l’88% dei treni deve arrivare con un ritardo massimo di 5 minuti, il 96% deve arrivare con un ritardo massimo di 15 minuti.
nel caso in cui si sopprimono treni con percentuale inferione allo 0,8% addirittura la regione Abruzzo assegna un premio.
| Nelle Marche Trenitalia può ottenere un premio solo nel campo della puntualità.
E’ previsto che il 96% dei treni deve arrivare con un ritardo massimo di 5 minuti;
il 98% deve arrivare con un ritardo massimo di 15 minuti.
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SANZIONI AI VIAGGIATORI PRIVI DI BIGLIETTO
| È prevista la penalità fino a 200 € ai viaggiatori che chiedono il biglietto sul treno perché impossibilitati ad acquistarlo a terra. | Nelle Marche negli stessi casi gli utenti pagano solamente una maggiorazione di 5€ |
QUALITA’E RAPPORTI CON UTENTI E ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI | Manca il coinvolgimento delle Associazioni dei Consumatori e dei Pendolari nelle varie fasi di gestione della Qualità del servizio offerto. La qualità viene verificata in questo modo : 1)Trenitalia effettua il servizio; 2)Trenitalia decide i fattori della Qualità; 3)Trenitalia rileva gli scostamenti nella Qualità del servizio; 4)Trenitalia si serve di una società per rilevare la Qualità percepita; 5)Trenitalia decide le sanzioni da applicare a Trenitalia. | E’ prevista la verifica dell’adeguatezza dell’offerta all’utenza assieme alle Associazioni dei Consumatori È prevista la verifica del funzionamento dei servizi erogati con le Associazioni.
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Una tabella che rende la situazione chiara di per sé. Ma D’Alessandro tiene a commentarla come una “svendita di un pezzo di regione da parte di Chiodi e di una maggioranza di governo incapace e dallo spessore politico inconsistente verso i poteri sovraordinati”. I dati che balzano subito all’attenzione sono la differenza di 70 milioni tra gli investimenti effettuati nelle Marche e in Abruzzo: circa 30 milioni in meno nella nostra regione e per la quale l’Ente abruzzese dovrà sborsare un contributo da 16 milioni su un totale di 32, mentre le Marche contribuiranno con 8,4 milioni su un monte totale di 100. “Inoltre” commenta il consigliere Claudio Ruffini, “le Marche hanno previsto sanzioni a Trenitalia da 50mila a 500mila euro se si verificassero ritardi nella consegna dei treni”. C’è, poi, il capitolo della franchigia, ovvero il margine di tolleranza concesso a Trenitalia per la quantità dei treni di possibile soppressione per responsabilità della stessa aziensa: le Marche l’hanno fissata allo 0,3% delle corse totali, e per ogni punto o frazione di punto superata Trenitalia viene sanzionata certe fissate a 33mila euro; da noi, invece, è stato concesso un più largo 0,8%, circa 400 treni, con sanzioni variabili da 1000 a 60mila euro: “Le Marche sanzionano, mentre l’Abruzzo premia Trenitalia”, aggiunge D’Alessandro, “perché se da noi Trenitalia elimina meno treno dello 0,8% viene addirittura incentivata perché non supera la franchigia”. Nelle Marche, inoltre, sono previste sanzioni a Trenitalia contro il sovraffollamento, la mancata informazione dei passeggeri e la scarsa pulizia delle vetture.
Quanto concerne il sistema premiante, ovvero il premio spettante a Trenitalia qualora migliorasse gli standard concordati nel contratto per puntualità, soppressione e decurtazione dei treni, racconta ancora una volta di una distinzione fra le due regioni; in Abruzzo all’88% dei treni e concesso un ritardo massimo di 5 minuti e al 96% di 15 minuti, mentre nelle Marche il parametro si alza al 96% per i 5 minuti e al 98% entro i 15. E mentre le più rigide Marche limitano il premio alla sola puntualità migliorabile, l’Abruzzo concede premialità anche nel caso già spiegato delle soppressioni e delle decurtazioni. “Il progetto frutto di una mente diabolica”, come sottolinea in modo colorito D’Alessandro, si completa con il capitolo delle sanzioni ai viaggiatori privi di biglietto. Tra le cause del fenomeno, i democratici espongono in primis la mancata apertura degli sportelli o il mancato funzionamento delle biglietterie automatiche in molte stazioni abruzzesi. Ma se un abruzzese sale in carrozza senza biglietto e richiede di farlo a bordo, il controllore può fargli una multa fino a 200 euro, mentre a un marchigiano viene soltanto aumentato il biglietto di 5 euro; “Inoltre”, continua Ruffini, “le 200 euro di multa abruzzese finiscono nelle tasche di Trenitalia, mentre le 5 euro di sovrattasse delle Marche vanno nelle casse regionali per nuovi investimenti, così come previsto per altre regioni”.
Su quest’ultimo punto si basa la proposta di legge regionale avanzata dal Pd, proprio per equiparare la “sanzione vessatoria prevista per gli abruzzesi” a quella dei marchigiani: “L’utente che sale su un treno regionale sprovvisto di biglietto ed avvisa il personale addetto paga il biglietto ordinario con la maggiorazione di 5 euro; la maggiorazione non è dovuta per i viaggiatori che salgono da località sprovviste contemporaneamente di biglietteria, di emettitrici self-service attive e funzionanti e di punti vendita a terra, purché l’utente provveda ad avvisare all’atto della salita il personale incaricato. La maggiorazione è applicata anche all’utente di un treno regionale con biglietto non convalidato, fatta salva l’ipotesi di obliteratrice non funzionante”. Proventi delle multe che finirebbero in un apposito fondo di investimento riservato esclusivamente ad investimenti, non previsti dal contratto di servizio stipulato tra Regione e soggetto gestore e funzionali al miglioramento del servizio offerto e del benessere degli utenti. Ma a questa, Ruffini aggiunge una proposta ben più forte: “Data la scarsa competitività del contratto stipulato con Trenitalia, la Regione potrebbe spostare gli obiettivi e gli interessi del trasporto su rotaia alla Sangritana, società pubblica, figlia della nostra stessa regione; affidamento attuabile direttamente ‘in house’ poichè, al contrario che per il trasporto su gomma, il trasporto su ferro non prevede il bando di appalto pubblico”.
“Oltre alle proposte concrete, che porterebbero più risparmi e maggiori investimenti nei servizi, investiremo il Consiglio affinché si faccia chiarezza sulle motivazioni e su chi ha deciso di attuare un contratto così poco conveniente con Trenitalia. E Chiodi non potrà rispondere di non aver approfondito la questione, poiché lo schema di convenzione è stato oggetto di decisione della sua Giunta”, conclude D’Alessandro.
Daniele Galli
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