L’Aquila. Il consigliere regionale del Partito Democratico Claudio Ruffini raccoglie l’invito degli artisti abruzzesi privati dei fondi regionali per le iniziative culturali chiedendo un’immediata inversione di tendenza.
“La cultura regionale non può rimanere senza un euro” tuona infatti il consigliere. “E’ vero che vi è una crisi nazionale del settore, ma va accolto l’appello del presidente Napolitano secondo cui non si risanano i bilanci mortificando la cultura, la risorsa di cui l’Italia è più ricca. Anche l’Abruzzo può e deve fare qualcosa”.
Per questo motivo, Ruffini ha predisposto un’interrogazione a risposta immediata al question time che si terrà il prossimo martedì 5 aprile. Alla base la dimostrazione che le disponibilità economiche necessarie al finanziamento della cultura.
Stando a quanto dichiarato da Ruffini, nel bilancio di previsione 2011 la Regione avrebbe stanziato somme per 500mila euro per finanziare convegni, mostre, ecc. il decreto legge 78/10 staiblisce, però, che le amministrazione pubbliche non possono effettuare spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza per un ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta nell’anno 2009. Non sono ammesse, inoltre, le sponsorizzazioni. Ciò significa che l’Abruzzo potrà utilizzare soltanto 88mila euro a mostre e fiere. “Resta in cassa” sottolinea il consigliere regionale “la differenza (352mila euro) che, con una variazione di bilancio, può essere dirottata al settore culturale. La legge regionale n. 56 è l’unica legge di riferimento per le attività annuali delle associazioni culturali e non può essere azzerata cancellando il lavoro e le esperienze di numerosi artisti ed associazioni culturali abruzzesi”.
La Regione Abruzzo dovrà dare una spiegazione alle 170 associazioni che entro il 30 settembre 2010 hanno presentato le domande 2011 per il finanziamento dei progetti culturali.“La Regione non può lavarsene le mani” incalza dunque il consigliere, “limitandosi ad inviare una lettera alle associazioni in cui le informa del mancato rifinanziamento della legge 56/93. L’assessore alla cultura si faccia sentire in giunta e chieda immediatamente un reintegro dei fondi altrimenti si dimetta come ha fatto il Ministro Bondi.”
Secondo Ruffini, dietro il mancato finanziamento potrebbe esserci “tra le righe” anche una valutazione politica. “Mentre i contributi della L.r 43/73 vengono decisi ed assegnati dall’organo politico” dichiara infatti “quelli in favore della L.r. 56/93 devono essere vagliati da un comitato scientifico. Rifinanziando la L.R. 43/73 significa che si è deciso di continuare a spender soldi in maniera arbitraria e favorire le associazioni degli amici. Né è la prova l’ultima delibera della giunta regionale n.212 del 28 marzo 2011 con la quale si assegnano 100.000 euro ad associazioni per convegni, mostre, acquisto di libri e addirittura si paga la pubblicità alla città di Teramo per 10mila euro”.