Piano Sociale Regionale, venerdì si vota: gli emendamenti del Pd

PdRegione_SocialePescara. Andrà in discussione venerdì prossimo, in una seduta del Consiglio regionale appositamente dedicata, il Piano sociale regionale per il triennio 2011-2013. Il Pd preannuncia il voto contrario, nonostante il “lavoro capillare” fatto fin da ottobre, dai prodromi del piano, fino ai 7 emendamenti riusciti a far approvare la scorsa settimana dalla commissione Politiche sociali prima della presentazione all’Aula del documento.

“Lo Stato taglia tanto, la Regione taglia tantissimo”, questa la denuncia della consigliera regionale del Pd Marinella Sclocco, che spiega come le riduzioni alla spesa per il sociale per l’Abruzzo rispecchino la situazione nazionale. E come diretta conseguenza delle scelte tremontiane, dalla Finanziaria 2011 nasce un Piano sociale regionale 2011-2013 (che peraltro prevede una quota governativa, quindi ridotta alla fonte) ridotto del 34,6% rispetto a tre annualità passate. Nel 2008, infatti, furono stanziati per l’assistenza e i servizi sociali 42 milioni di euro; venerdì l’Assise che sceglie le sorti abruzzesi dovrà accettare o rifiutare un Piano ribassato a 33 milioni da spendere per i prossimi tre anni.

E piuttosto che trovarsi a rigettarlo in blocco, il Pd ha provato in questi mesi a migliorarlo, ottenendo l’approvazione in Commissione di ben 7 emendamenti, che la Sclocco ha illustrato stamattina in conferenza stampa, affiancata dai consiglieri Ruffini, Di Luca e Di Pangrazio.

  • In primis, è stata escluso il pagamento dei ticket per i servizi essenziali, “perché è giusto responsabilizzare i cittadini, ma non che paghino per l’assistenza essenziale”, commenta la Sclocco;
  • si è tornato ad estendere il cosiddetto ‘Dopo di noi’, ovvero l’assistenza ai disabili orfani, anche nella fascia fra i 19 e i 39 anni, mentre in precedenza questi soggetti venivano assistiti solo dopo i 40, mentre per i minorenni l’assistenza era totale;
  • imposta la chiarezza per la pubblicazione dei vincitori dei bandi emessi dagli Ambiti sociali dei Comuni, “per una maggiore tutela dei cittadini” ;
  • Riservato il 5% dell’intero Piano all’assistenza nei Comuni del ‘cratere’ sismico. “Il Piano non prevedeva nemmeno una riga per l’analisi della realtà sociale post-sisma”, ha spiegato Giuseppe Di Pangrazio, “impossibile, quindi applicare il Piano senza conoscere i nuovi residenti bisognosi di assistenza sociale, soprattutto quelli colpiti da traumi emotivi e caratteriali conseguenti ad uno stravolgimento della vita come il terremoto”. Il Pd chiese inizialmente una quota pari al 10% per questi territori, ottenendo la rimodulazione al 5%, circa 1 milione di euro, alla quale aggiungerà la presentazione di una risoluzione urgente al commissario Chiodi per l’emissione di una norma governativa esclusiva a tutela della popolazione dei territori colpiti dal 6 aprile 2009;
  • Fondo sociale europeo per l’inclusione sociale: per la prima volta, il Piano non prevede la gestione diretta da parte degli Ambiti per le risorse destinate ai ‘nuovi poveri’: “si corre il rischio che gli Ambiti, coloro che conoscono le vere esigenze di inclusione sociale dei territori, vengano esclusi dai progetti finanziati dall’Europa”, spiega Marinella Sclocco. Per questo un apposito emendamento prevede la bocciatura dei progetti presentati senza il coinvolgimento degli Ambiti territoriali;
  • Integrazione socio-sanitaria: “Il Piano la liquidava con due misere righe, vaghe e senza progettualità”, commenta la consigliera Pd, “mentre ora abbiamo fissato per tutti gli Ambiti il termine obbligatorio del 31 dicembre 2011 per la presentazione del programma di integrazione, rilanciando con forza il tavolo Guida istituito dalla Regione con le parti sociali dopo il Consiglio straordinario dell’8 febbraio”;
  • Infine, è stata prevista l’omogeneizzazione delle Unità Valutative Multidimensionali, le commissioni mediche che analizzano e assegnano le terapie spettanti ai disabili, accusate di comportamenti ineguali nei vari distretti di competenza. “La Baraldi ha assicurato l’adozione e la formazione dei medici per l’uso del protocollo internazionale Icf”, riporta soddisfatta la Sclocco.

“Ottimi miglioramenti di contenuto”, affermano i 4 democratici, “ma daremo ugualmente voto contrario al Piano”, annuncia Claudio Ruffini, “senza un adeguato sostegno finanziario, nonostante in nostri emendamenti questo Piano rimane solo un bel sogno chiuso in un cassetto”. La richiesta del Pd si limita a non aumentare il capitolo di spesa riservato all’assistenza, ma quantomeno a rimanere fedele ai 42 milioni previsti nel triennio precedente. “Si può fare”, aggiunge Ruffini, “già altre regioni hanno applicato l’emendamento 13, recuperando ai tagli statali con fondi regionali: si potrebbero reinserire fiscalità, attraverso maggiori entrate dal comparto idroelettrico, ad esempio, o riscattare altre economie di bilancio. Se la maggioranza venerdì si presenterà con l’impegno a modificare la cifra, cambieremo in positivo il nostro voto”, conclude.

 

Daniele Galli


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