“L’azione unitaria dei sindacati” ha aggiunto “testimonia la gravità del momento e sulla stessa falsariga devono agire le istituzioni, schierate tutte compatte per la tutela dei posti di lavoro. Perdere 339 posti equivale a mettere a repentaglio interi reparti. Siamo tutti pronti a fare gesti eclatanti. Siamo pronti a fare la nostra parte e ad andare a manifestare a Roma. Il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi si assuma le responsabilità di quello che sta accadendo e spieghi ai cittadini e agli operatori sanitari, i cui contratti scadono oggi, come mai non ci si è adoperati prima per tutelare i posti di lavoro. La situazione poteva essere salvata in tempo, ma la Regione ha sottovalutato il problema e non ha chiesto al Governo in tempo utile la proroga dei contratti. Lo avrebbe potuto fare con il decreto Milleproroghe, o con la Finanziaria, come ha fatto ad esempio il Comune per i lavoratori di Abruzzo Engineering e per i propri precari. Regione e Governo chiedano scusa per l’inerzia e la superficialità. Adesso l’unico modo per salvare la situazione è un provvedimento legislativo, che intervenga in tempi rapidi a sanare la situazione. La battaglia per la sanità va fatta anche per risolvere la questione del debito, che lievita sempre di più. Se si riesce ad andare avanti, nonostante tutto, è solo grazie all’azione di chi opera in ambito sanitario. Paradossalmente è su questi che si abbatte la mannaia dei tagli”.