Oggi, in una lunga conferenza stampa tenuta con il direttore tecnico Giovanni Damiani, Amicone ha ammesso che l’errore commesso dall’Arta nella pubblicazione dei dati sulle acque di scarico dei depuratori e’ stato “grave e imperdonabile” ma anche ha aggiunto che “puo’ capitare e potrebbe accadere di nuovo”.
Tra l’altro, i dati “erano esatti ma sono stati pubblicati male per via di una carenza, storica, del sistema informatico dell’Arta. E’ stato un errore umano, sul quale sono in corso accertamenti per capire come sia successo, e ho già chiesto scusa pubblicamente e abbiamo pubblicato i dati esatti”, quando e’ stata sollevata la questione. Poi ha spiegato che, a suo dire, il problema e’ altrove. L’Arta, che si ritrova continuamente “nell’occhio del ciclone”, ha detto, e’ “patrimonio di tutti e andrebbe custodita e tutelata dal proprietario” mentre le polemiche sono costanti anche dai rappresentanti del centrosinistra. Poi ha elencato cosa non va. “Abbiamo pochi funzionari, ha spiegato Amicone ai giornalisti, siamo senza bilancio perché non e’ stato approvato da giunta e consiglio regionale (quello del 2015 e’ stato approvato il 20 settembre 2015), andiamo avanti per dodicesimi per quanto riguarda la spesa corrente e non possiamo programmare le spese per il materiale da usare in laboratorio, che ogni tanto si ferma, ne’ possiamo fare spese di investimenti. Abbiamo stanziato dall’anno scorso, in bilancio, una parte dei fondi per rinnovare il sistema informatico ed eliminare gli errori che si sono verificati di recente ma procedendo senza l’approvazione del bilancio faremmo un attimo illegittimo. Il sistema informatico, tra l’altro, è a rischio di rottura da un giorno all’altro, perché e’ vecchio e, se si rompe, resteremo bloccati, non solo nella pubblicazione”.
Sempre riferendosi al disguido dei giorni scorsi Damiani ha sottolineato che “i dati erano precisi e ineccepibili e l’errore che si e’ prodotto riguarda solo l’impaginazione degli stessi, che si e’ scompaginata in sede di trasferimento sul sito. La stessa cosa è successa nel 2013 al Fondo monetario internazionale. Già in passato, una decina di anni fa, Abruzzo Engeneering doveva fornire un software ma, quando è stato prodotto, non dialogava con il nostro sistema informatico ed e’ risultato inutilizzabile. L’Arta ha quindi deciso di pubblicare i dati con il sistema interno, con tutti i limiti che poi sono emersi, e ha affrontato un lavoro imponente. Ora Abruzzo informatica è stato di nuovo incaricata dalla Regione di produrre un software” ma per arrivare ad una soluzione “potrebbero volerci anni”.