L’Abruzzo si colloca in un onorevole quarto posto, salendo di una posizione rispetto allo scorso anno, favorita dal basso livello di tassazione ma dallo scarso numero di servizi.
La ricerca è stata effettuata in base a 25 indicatori, attraverso i dati del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico, con l’obiettivo di individuare le aree dove il rapporto tra le tasse pagate e i servizi offerti in termini di infrastrutture, istruzione, salute, sicurezza, ambiente e benessere economico è migliore.
La Regione ideale dovrebbe avere un basso livello di imposte (come la Calabria) e un alto tasso di servizi (come il Veneto). Dalla combinazione degli indicatori risulta l’Umbria come la Regione migliore, grazie al rapporto tra la qualità dei servizi offerti e il livello di tassazione, guadagnando tre posizioni rispetto allo scorso anno, quando risultarono vincitrici le Marche, ora al quarto posto.
Regioni come Emilia-Romagna (11esimo), Lazio (14esimo) e Lombardia (15esimo) perdono molte posizioni in classifica a causa dell’elevata pressione fiscale.
Campania, Sardegna, Calabria, Sicilia e Valle d’Aosta occupano le ultime posizioni.
L’Abruzzo guadagna un onorevole quarto posto, grazie alla bassa tassazione (fanno meglio, comunque, Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise), penalizzata, però, dalla scarsità di servizi.
Importante notare come, nelle Regioni dove il livello di tassazione è alto non vi sia un link diretto con la qualità dei servizi offerti. Il Lazio è la Regione con le imposte pro-capite più alte, circa 11 mila euro, ma per la qualità dei servizi è nella seconda metà della classifica, all’undicesimo posto.