“L’analisi dei fabbisogni della popolazione” aggiungono “ha permesso di valutare puntualmente le esigenze attuali, di individuare patologie che finora non hanno trovato risposte adeguate, come Alzheimer, autismo, tossicodipendenze, demenza, e altre, che prevedono la riorganizzazione delle attuali strutture ma anche l’immediata attivazione di nuove. Il Piano permette di superare le enormi criticità esistenti in termini di disomogeneità di distribuzione delle strutture nel territorio regionale o, addirittura, la totale assenza di servizi in molte aree dell’interno, ma anche l’incertezza normativa e contrattuale. Nel garantire le famiglie e gli operatori delle strutture che il Piano, necessario e indispensabile, ha l’obiettivo di riorganizzare e riqualificare i servizi offerti mantenendo costanti le risorse a disposizione”.