Pescara. Entra nella “dotazione” amministrativa della Regione Abruzzo la Carta di Pescara, il documento strategico dell’assessorato allo Sviluppo economico che disegna i contorni dell’industria sostenibile.
Questa mattina la Giunta regionale ha adottato la Carta su proposta del vicepresidente Giovanni Lolli, il “padre” del documento rivolto a tutti gli attori che entrano nel processo di sviluppo regionale.
“Si tratta del primo di una serie di passaggi che abbiamo voluto inserire nella Carta quale impegno concreto della Regione Abruzzo”, ha commentato Lolli.
“Subito dopo l’adozione, infatti, sono previsti una serie di impegni con una tempistica determinata che vanno dall’individuazione dei due tavoli permanenti di confronto con il sistema delle imprese e della ricerca denominati rispettivamente ‘Energia e gestione dei tavoli ambientali’ e ‘Ricerca, trasferimento tecnologico, innovazione e capitale umano’, fino alla creazione del Comitato di pilotaggio, presieduto dal direttore generale Cristina Gerardis, per l’implementazione della Carta stessa”.
Quello del Comitato di pilotaggio, la cui prima riunione è fissata per il 15 settembre, è un passaggio essenziale per l’attuazione della Carta stessa perché l’organismo dovrà dare forma e sostanza ad una serie di adempimenti in capo alla Regione nel rapporto con il mondo delle imprese e della ricerca.
“Il lavoro del Comitato di pilotaggio – spiega Giovanni Lolli – sarà il termometro dell’impegno della Regione per l’attuazione di un documento unico nel suo genere in Italia.
Dovrà indicare i requisiti di sostenibilità ambientale per aderire alla Carta, prevedendo le forme di adesione ‘base’ o ‘avanzata’; dovrà individuare, entro il 30 settembre, le modalità di funzionamento dei due tavoli permanenti; dovrà progettare il Premio annuale dell’industria sostenibile e la Fiera biennale dell’industria sostenibile entro il 31 dicembre 2016”.
Entro il 30 giugno 2017, invece, il Comitato di pilotaggio dovrà fare il censimento delle strutture e dei laboratori di ricerca, il censimento dei progetti di innovazione che le aziende intendono portare avanti e successivamente la “calibrazione degli strumenti normativi impattanti sulle attività manifatturiere”.
Ma soprattutto, come ha detto Lolli nella presentazione del documento lo scorso 2 luglio, la Carta di Pescara è “un atto in divenire, pronto a recepire i cambiamenti del mondo dell’impresa”.
Da qui il controllo, sempre da parte del Comitato, dello stato di avanzamento della Carta e la relazione, entro il 30 aprile di ogni anno, sulle criticità emerse nell’applicazione e i possibili correttivi.
“Sono tutti adempimenti – conclude Lolli – che hanno una tempistica definita e un percorso già delineato. Del resto la nuova filosofia del documento si fonda tutta sulla capacità di consolidare un confronto continuo tra Regione e mondo delle imprese e della ricerca nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”.