Dal Velino alla Majella, passando per il Gran Sasso. Ricercatori, ecologi e appassionati si danno appuntamento per percorrere a piedi le montagne abruzzesi e raccontare gli ecosistemi appenninici tra Riserve Naturali, Parchi Nazionali e Regionali.
Dopo l’iniziativa dei “Cammini LTER” dello scorso anno anche quest’anno i ricercatori italiani impegnati nelle Ricerche Ecologiche di Lungo Termine su ecosistemi e biodiversità percorreranno assieme ai cittadini un itinerario di divulgazione scientifica, con il patrocinio del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Corpo Forestale dello Stato.
L’iniziativa verrà presentata martedì prossimo, alle 12 nella sede del Corpo Forestale dello Stato.
Il “Racconto della biodiversità dell’Appennino” muoverà i primi passi mercoledì 20 luglio da Magliano de’Marsi, per raggiungere il Velino, poi il Gran Sasso ed infine la Majella il 23 luglio, dopo aver percorso 45 chilometri a piedi, superato 3500 metri di dislivello ed attraversato tre Stazioni di ricerca LTER.
Il Cammino si svolge sui monti dell’Abruzzo e unisce tre siti LTER di alta quota, gestiti dal Corpo Forestale dello Stato (Monte Velino e Gran Sasso) e dall’Università del Molise (Majella). Percorre, prevalentemente a piedi, il paesaggio caratteristico della montagna interna dell’Appennino Centrale, dai boschi misti, alla faggeta, alle praterie di alta quota, con elevatissimi valori di biodiversità.
Si attraversano aree ad alto valore ambientale e turistico, tre Parchi Naturali, uno Regionale (Sirente-Velino) e gli altri due Nazionali (Gran Sasso e Monti della Laga, Majella), tre Riserve Naturali Statali (Monte Velino, Valle dell’Orfento, Lama Bianca) ed una Regionale (Montagne della Duchessa). Si partirà con attività nella Stazione LTER del Monte Velino, rilevamenti della vegetazione e osservazioni ornitologiche.
I partecipanti saranno accompagnati da botanici, ornitologi e geologi lungo tutto il percorso. Le giornate del 22 e del 23 luglio, nelle Stazioni LTER del Gran Sasso e della Majella, vedranno uniti ricercatori, naturalisti dilettanti e volontari in uno studio intensivo sul campo (un “Bioblitz”), per determinare tutte le specie vegetali e animali che vivono nell’area, contribuendo così alla definizione dello stato della biodiversità.