“Deludente il vuoto di risposte date dal commissario Chiodi agli interrogativi posti nel corso dell’audizione pubblica della Commissione di Inchiesta, chiamata a proseguire il filone di indagini sul fenomeno della corruzione nella sanità delle diverse regioni d’Italia”.
Il senatore Alfonso Mascitelli, vicepresidente della Commissione Speciale di Inchiesta del Sistema Sanitario Nazionale, commenta così l’intervento del presidente della Regione Gianni Chiodi in riferimento ai quesiti posti sull’attività ispettiva e di controllo delle strutture regionali, la ricontrattazione delle tariffe e la loro difformità rispetto agli indirizzi del Piano di rientro, il ruolo dell’ufficio unico degli acquisti, i criteri delle consulenze e la loro assoluta mancanza di trasparenza e pubblicità, il ritardo nel processo di accreditamenti, l’incertezza del recupero dei crediti non esigibili dai privati.
“A distanza di due anni di Governo di centro destra” aggiunge Mascitelli “con due commissari ad acta , con una sanitopoli trasversale che ha sconvolto la storia della nostra regione, ci saremmo aspettati che il commissario Chiodi avesse indicato le iniziative e le azioni più decise messe in campo sul fronte dei controlli nel rapporto con i privati e in tutti quegli altri settori, come gli appalti, le consulenze e gli acquisti di servizi, dove più si alimentano sprechi, inefficienze e malaffare della sanità, ed invece ci siamo sentiti coniugare le iniziative da intraprendere con il verbo futuro. Quello che lascia veramente preoccupati, dopo le parole pesanti della sub-commissaria Baraldi, che aveva dichiarato addirittura di aver ricevuto minacce e che ha parlato di un sistema di collusione ancora in atto in Abruzzo, è la mancanza pressoché assoluta di una seria, credibile ed efficiente attività ispettiva e di controllo, in termini di strutture, risorse e personale, al punto che Chiodi ha dichiarato che i nuclei ispettivi regionali sono ancora in fase di formazione di competenze e dovranno avere il supporto di un rappresentante dei Nas”.
“Siamo la regione con le più alte tariffe nella riabilitazione” conclude il senatore “come ha confermato la stessa Baraldi, e ancora non si è provveduto ad una ricontrattazione, anzi si pensa a come introdurre forme di compartecipazione alle spese sanitarie da parte dei cittadini. Come dire: tutto quanto è successo in Abruzzo, per mancanza di regole e controlli, potrebbe di nuovo riverificarsi sulla pelle e sulle tasche degli abruzzesi, ma questo diventa secondario e marginale rispetto ad una visione ragionieristica dei bilanci sanitari che, dietro la ricerca di equilibri economici virtuali, sta producendo disservizi che tutti possono vedere”.
“L’audizione di oggi del presidente Gianni Chiodi conferma la preoccupazione della Commissione per lo stato in cui versa il servizio sanitario regionale”. A parlare questa volta è Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, che aggiunge: “Il presidente ha confermato quanto detto in precedenza dal subcommissario Giovanna Baraldi: si tratta di un sistema illegale, iniquo, ingiusto e colluso, che oppone forte resistenza al cambiamento. Proprio per questo ho deciso di inviare i tre verbali delle sedute riguardanti la regione Abruzzo alla procura competente. In questa audizione Chiodi ha chiarito la sua preoccupazione per i meccanismi di controllo della trasparenza e dell’efficacia della sanità. Per questa ragione i nuclei di valutazione verranno accompagnati dai Nas nelle verifiche sul territorio. La Commissione è preoccupata anche per i fondi che, secondo quanto ha affermato oggi il presidente Chiodi, dal 2004 al 2007 sono stati dirottati dal fondo sanitario nazionale alla copertura del bilancio regionale: si tratterebbe di 528 milioni di euro sottratti alla salute dei cittadini”.