Reati ambientali, arrestato Mascazzini, commissario per il rischio idrogeologico in Abruzzo

chiodi_dipaoloGianni Chiodi lo aveva nominato solo qualche giorno fa, lo scorso 24 gennaio per l’esattezza, ma è stata breve l’avventura di Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell’ambiente e commissario per il rischio idrogeologico in Abruzzo. Mascazzini, infatti, è tra le 14 persone arrestate dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito di una inchiesta contro reati ambientali coordinata dalla Procura di Napoli.

L’ex direttore generale avrebbe dovuto occuparsi del coordinamento e della gestione dei fondi messi a disposizione grazie ad un accordo quadro con il ministero dell’Ambiente, ma al momento si trova agli arresti domiciliari. Nell’inchiesta risultano coinvolte 14 persone, tutte accusate a vario titolo di associazione a delinquere, truffa e reati ambientali. Tra questi, figura anche l’ex governatore della Campania, Antonio Bassolino.

Mascazzini era stato nominato commissario da Chiodi soltanto lunedì

Acerbo chiede la revoca dell’incarico a Mascazzini. Rifondazione Comunista invita il presidente Chiodi ad attivarsi immediatamente per la revoca della nomina a commissario di Mascazzini arrestato nell’ambito dell’ennesima inchiesta sulla gestione rifiuti in Campania. “Certo Chiodi – ha spiegato Acerbo – li cerca con il lanternino i protagonisti della sua presunta rivoluzione meritocratica! Se non hanno una condanna o un’indagine in corso non li vuole proprio. Questo episodio dimostra che intorno al business dei rifiuti si muovono reti di poteri e interessi su scala ben più ampia di quella locale. Per questo abbiamo invitato in Abruzzo a presentare il suo libro inchiesta La Peste il compagno Tommaso Sodano che è stato uno dei pochi a denunciare le illegalità che hanno costellato la vicenda campana. Non è un caso che nel libro di Sodano il Mascazzini sia citato come tanti altri personaggi i cui nomi è bene imparare a riconoscere”.

L’indignazione del senatore Mascitelli (IdV). Sono queste le prime considerazioni del segretario regionale dell’IdV, senatore Alfonso Mascitelli, sull’arresto dell’ingegnere Mascazzini, commissario straordinario per la prevenzione del rischio idrogeologico in Abruzzo.
“Tanta indignazione – aggiunge Mascitelli – perché la nostra Regione in questi ultimi anni sta diventando lo snodo e il crocevia di un giro di affari che, nel peggiore dei casi, è terreno fertile di infiltrazioni malavitose; e, quando va meno peggio, diventa una terra attrattiva per trasferirvi affarismi, clientelismi e forti interessi nella malagestione del denaro pubblico. Nessuna meraviglia perché in questo centrodestra locale, servo e servile degli interessi romani, l’accreditamento, per avere ruoli e funzioni di responsabilità, viene selezionato sulla base della spregiudicatezza e del disprezzo delle regole, sperimentati nel curriculum dei candidati”.
“Di certo – conclude Mascitelli – questi arresti eccellenti non rappresentano né una coincidenza né un incidente di percorso, ma per l’Abruzzo sono le espressioni di una mentalità diffusa e radicata in certi ambienti, per i quali più si è spregiudicati e più si va avanti nel successo della carriera politica”.

 

 

 

 

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