Il nuovo bando Por-Fesr è stato presentato questa mattina dall’assessore regionale alla Cultura, Mauro Di Dalmazio e dalla responsabile del servizio Politiche culturali, Paola Di Salvatore. “Si tratta di uno stanziamento che si inserisce nella più ampia riprogrammazione dei fondi strutturali europei in favore dei comuni del cratere sismico” ha spiegato Di Dalmazio. “In totale sono stati riprogrammati, grazie anche alla disponibilità del servizio Politiche internazionali, fondi per circa 4 milioni di euro; nel precedente bando abbiamo impegnato e speso circa 3 milioni in favore delle istituzioni culturali importanti e prestigiose dei comuni del cratere; ora questi 750 mila euro sono riferiti ad associazioni e imprese culturali che vogliono organizzare eventi e allestire laboratori”.
Nelle specifico, Di Salvatore ha spiegato i termini del bando che “prevede lo stanziamento di poco più di 560 mila euro per il sostegno all’organizzazione di eventi culturali, che potranno essere finanziati per un massimo dell’80% del progetto. Dovranno essere interdisciplinari, avere un respiro interregionale e di originalità: verranno insomma premiati i progetti che faranno conoscere l’identità culturale dell’Abruzzo e dei comuni del cratere. Per gli eventi, un elemento fortemente innovativo sarà la sponsorizzazione privata che darà punteggio in fase di esame del progetto stesso. Per i laboratori, invece, la destinazione finanziaria e di 220 mila euro e potranno essere finanziati per il 100% fino a un massimo di 80 mila euro”.
“Ci sarà poi una commissione” ha aggiunto Di Dalmazio “che valuterà i progetti presentati, con una rigorosa azione di controllo sia in termini di rendicontazione sia in termini di rispondenza del progetto in fase realizzativa da parte del Comitato di controllo, con possibilità di revoca del finanziamento stesso”. Il bando avrà la durata di 90 giorni e le domande dovranno essere presentate alla sede del servizio Politiche internazionali, in Via Salaria Antica Est all’Aquila. A disposizione anche uno sportello informativo per tutti gli interessati. Nell’occasione l’assessore regionale è tornato sulle polemiche scatenate ieri dall’assessore del Comune de L’Aquila, Stefania Pezzopane, che aveva definito il capoluogo “cenerentola della cultura abruzzese”, a causa dei pochi fondi messi a disposizione.
“Ci sono le cifre chiare e univoche che dimostrano quanto sia strumentale, oltre che sterile, infondata e inutile, la polemica dell’assessore Pezzopane in merito alla distribuzione dei fondi della cultura” ha replicato Di Dalmazio. “Non voglio cedere alla tentazione di facili rappresaglie dialettiche e di calarmi su un terreno che oggettivamente in questo delicatissimo momento non giova agli interessi reali delle comunità. Alimentando queste strumentali polemiche finalizzate alla esasperazione della contrapposizione campanilistica, infatti, non si fa il bene della Regione né tantomeno della provincia dell’Aquila, giacché ci riporta ad una logica sbagliata e deleteria, utile forse solo a chi la porta avanti”. Di Dalmazio ha poi evidenziato che nell’ambito complessivo degli stanziamenti culturali delle varie leggi sulla cultura la provincia dell’Aquila ha ricevuto finanziamenti assolutamente significativi. Solo rispetto alle leggi di settore ed alla legge sugli eventi, l’assessore ha fornito le cifre relative al 2010 che smentiscono radicalmente l’assunto della Pezzopane. “Per la legge 15 (musica) su una dotazione finanziaria di 650 mila euro alla provincia dell’Aquila sono andati 272 mila euro; sulla legge 5 (teatro di prosa) su uno stanziamento di 650 mila euro, alla provincia dell’Aquila sono andati 445 mila euro; sulla legge 56 (promozione culturale e eventi) su 350 mila euro, 172 mila sono andati al territorio provinciale dell’Aquila. Queste sono le cifre, a cui si aggiungono i 4 milioni di euro che sono stati riprogrammati nel 2009, e la riprogrammazione implica una scelta politica, dai fondi Por-Fesr in favore delle attività culturali del cratere e che in grossa parte sono andate a sostegno delle istituzioni culturali aquilane di maggiore prestigio e tradizione”. Ma l’assessore non si è tirato indietro neanche sulla questione delle ricadute territoriali delle risorse. “Certo, se rispetto al passato, pur nella situazione attuale di enorme difficoltà e con tagli dei fondi della cultura che rasentano 80 % , si riscontra un maggiore equilibrio territoriale nella distribuzione delle risorse, il dato patologico è da rinvenire nello squilibrio precedente e non nella situazione attuale; in tal senso, uno sguardo al passato consiglierebbe una maggior prudenza prima di scatenare inutili polemiche”. La situazione della cultura e delle risorse “impone un ripensamento generale del sistema che prescinda da acritiche rendite di posizione, che salvaguardi la tradizione meritevole, che si apra alla partecipazione , alla qualità, alla meritocrazia, all’equilibrio finanziario, alla capacità di generare di reperire risorse e che rifugga il concetto di finanziamento pubblico ad vitam”.