Pescara. Stop, già nel Milleproroghe, alla procedura di infrazione avviata dall’Unione europea, e un provvedimento con valore di legge per regolamentare il settore. Sono le richieste che il vertice nazionale di Fiba-Confesercenti, assieme ad una delegazione nazionale di Sib-Confcommercio, ha illustrato a Pescara al coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo, Mauro Di Dalmazio, nel corso di un incontro svoltosi nella sede di viale Bovio alla presenza di rappresentanti dei balneatori di Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise e Puglia.
A guidare la delegazione di Fiba-Confesercenti è stato il presidente nazionale Vincenzo Lardinelli, accompagnato dal presidente regionale Antonio La Torre e dal direttore Enzo Giammarino. A guidare la delegazione di Sib-Confcommercio c’era, invece, il presidente regionale Riccardo Padovano.
Forte è, infatti, tra i balneatori la preoccupazione per l’evolversi del dibattito attorno alle concessioni balneari. A rischio in Abruzzo sono circa 800 aziende a conduzione familiare che danno lavoro, in alta stagione, a circa 4 mila persone.
“Quella degli stabilimenti balneari è un valore aggiunto del turismo italiano” hanno ribadito Fiba-Confesercenti e Sib-Confcommercio. “L’esperienza e la peculiarità delle strutture balneari non può essere assimilata ai modelli Formentera o Ibiza che si vorrebbero imporre anche alle nostre spiagge. I turisti scelgono le spiagge italiane anche per il servizio che ricevono, per l’accoglienza, per la cucina: non si può pensare di annientare l’esperienza italiana per fare spazio alle grandi catene internazionali pronte a mettere le mani e i loro fast-food sulle spiagge. Sarebbe la fine non solo dell’esperienza imprenditoriale di 800 famiglie abruzzesi, ma anche della specificità del modello turistico italiano che va rilanciato senza scimmiottare altri Paesi, ma ripartendo proprio dai punti di forza”.
Di qui le richieste delle due principali associazioni di categoria dei balneatori abruzzesi: stop immediato alla proceduta di infrazione già nel Milleproroghe e nuovo provvedimento normativo per regolare il settore. C’è la necessità di riaprire la discussione partendo dal documento sottoscritto dalle principali associazioni di categoria, che sarà aggiornato nell’incontro nazionale convocato per il 18 gennaio, mettendo attorno allo stesso tavolo governo, Regioni e operatori.
Il commento del segretario provinciale del Pd di Pescara, Antonio Castricone. “Da mesi le associazioni dei balneatori stanno denunciando il rischio di perdere le loro aziende a causa di una procedura di infrazione comunitaria e della debolissima reazione da parte del governo Berlusconi a tutela delle aziende coinvolte. È il momento che il Pdl pescarese esca allo scoperto: ha tutto il potere di introdurre norme a tutela dei balneatori. Così come ha già fatto con gli ambulanti, il governo Berlusconi può infatti esentare i balneatori dalla direttiva Bolkestein indicandoli come una peculiarità italiana. E’ giusto che i concessionari paghino un canone adeguato, ma non si può pensare di spazzare via decine di aziende della provincia di Pescara con un tratto di penna. Parliamo di una delle voci principali dell’economia pescarese, messa a rischio senza che il Comune non dica una sola parola e senza che i parlamentari Pdl eletti in provincia di Pescara muovano un dito. C’è bisogno di un’azione istituzionale forte a sostegno di questo segmento dell’economia cittadina, e il Pd è pronto ad incontrare in tal senso nei prossimi giorni i rappresentanti dei balneatori e dei loro dipendenti”.