Bilancio Regione Abruzzo: aumenta la spesa per i dirigenti

costantini_idvAbruzzo. Un bilancio di lacrime e sangue, ma non per tutti. Se da un lato per far quadrare i conti, per non aumentare la pressione fiscale, si operano dei tagli, c’è chi beneficerà, nell’anno che comincia oggi, di aumenti delle proprie retribuzioni.

Si tratta delle indennità dei dirigenti della Regione, che dalle poste di bilancio, nel 2011, prevedono un incremento di spesa del 5%. “Al solito, il mondo della produzione e del lavoro si contende le briciole della torta, mentre pochi altri banchettano e ne fanno indigestione”, è quanto denuncia il capogruppo dell’Idv Carlo Costantini. Il Presidente Chiodi e l’Assessore Carpineta, nello scorso mese di agosto, hanno annunciato in pompa magna la riduzione del numero dei dirigenti regionali da 128 a 105. “Ci saremmo aspettati”, prosegue l’esponente dell’Idv, “un consistente calo delle spese per gli stipendi dei dirigenti. In realtà, a vedere le voci del Bilancio di previsione per il 2011, le cose stanno assai diversamente”. “Mentre tutte le categorie regionali fanno i conti con stanziamenti ridotti all’osso, allo zero assoluto, ci scandalizza verificare un ulteriore consistente aumento delle spese per la dirigenza: i due capitoli riguardanti le retribuzioni ai dirigenti aumentano di oltre il 5% e passano complessivamente da 10 milioni e 300mila euro alla bella somma di quasi 11 milioni di euro”. “Nei mesi scorsi il Governatore Chiodi, rispondendo all’accusa mossa dall’Idv di voler premiare con il massimo dei voti, quindi anche dello stipendio, indistintamente tutti i dirigenti, disse che ci sbagliavamo, che per il 2011 ci sarebbe stata una forte riduzione della spesa. I fatti lo smentiscono e dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che il Re è nudo”. “Noi constatiamo amaramente quanto sia stato difficile trovare pochi spiccioli da portare sul piatto della vertenza Abruzzo. Abbiamo fatto opposizione sino alle cinque del mattino, soltanto per trovare qualche fondo da destinare al mondo della produzione, del sociale”, conclude Carlo Costantini, “ma nulla è stato possibile contro le incrostazioni di una burocrazia autoreferenziale che Chiodi dichiara, a parole, di voler cambiare, ma che nei fatti è ancora tutta lì e cumula ogni anno benefici e privilegi”.

 

 

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