A lui il presidente del Consiglio Nazario Pagano ha concesso l’apertura dei lavori dandogli per primo la parola.
“Vorrei fare una confessione” ha detto Venturoni nel suo discorso. “C’è stato un tempo in cui ero convinto che la soluzione del problema rifiuti per l’Abruzzo, passasse attraverso la costruzione di un termovalorizzatore; vi confesso che ne sono ancora convinto. Non entrerò nel merito dell’inchiesta, perché non è questa la sede della mia difesa e anche perché, lasciatemelo dire, sono convinto di non dovermi difendere da nessuna accusa visto che ho sempre ispirato la mia vita di uomo e di politico, a quelle fondamenta di onestà che mi vengono dalla mia famgilia, dalla mia formazione, dall’assoluto rispetto della legalità. Sempre e comunque. Del resto la stessa inchiesta che mi ha visto intercettato già in campagna elettorale e poi intercettato e addirittura filmato costantemente nel mio stesso studio di assessore, nessuna eccezione ha potuto sollevare sul mio agire in quel mare magnum della sanità regionale nel quale, e di questo mi vanto, ho cercato di navigare tenendo sempre ferma la barra dell’interesse pubblico. Ovviamente, di essere diventato l’attore protagonista di una infinita serie di candid camera giudiziarie non potevo saperlo visto che fino al giorno dell’arresto non mi è mai stato notificato nessun avviso di garanzia”.